Continuità, Ita e Volotea vogliono i voli estivi. L’esperto: “Soliti problemi di un sistema ormai vecchio”

Andrea Deidda

di Andrea Deidda

Vogliono accaparrarsi i voli dalla Sardegna verso Roma Fiumicino e Milano Linate e pur di averli annunciano di garantirli anche senza aiuti pubblici, le cosiddette compensazioni previste dalla continuità territoriale. Volotea e Ita Airways negli ultimi giorni si stanno dando battaglia a suon di comunicati stampa in vista della gara che assegnerà le nuove rotte in vigore da ottobre 2022.

Nel frattempo però verso questi due scali si gioca una partita importante, quella della stagione turistica che va da maggio a settembre e che in questo momento non è coperta né dalle tariffe agevolate né da quelle ordinarie: oggi sardi e non residenti che hanno bisogno di prenotare un biglietto aereo per partire dall’Isola o arrivarci possono farlo soltanto fino al 14 maggio, nei giorni e mesi successivi non sono disponibili altri voli. Accade perché in questa data scadrà il servizio che la compagnia spagnola Volotea si è aggiudicata a ottobre 2021 (gara da 37 milioni di euro con un ribasso del 41,6 per cento) mentre il nuovo regime biennale per i voli agevolati dovrebbe scattare dal prossimo primo ottobre.

Le procedure per il nuovo bando sono state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e per aggiudicarselo le compagnie dovranno presentare la propria candidatura entro il 4 maggio. Per evitare il vuoto nei cieli sardi a gennaio il Ministero delle Infrastrutture con un decreto ha dato alle compagnie la possibilità di presentare proposte per volare tra il 15 maggio e il 30 settembre.

Alle porte c’è dunque l’estate, un mercato con un numero di passeggeri elevato e per questo estremamente appetibile per i vettori aerei. Volotea il 22 marzo aveva annunciato la propria disponibilità a garantire la sola tratta Cagliari – Roma Fiumicino durante i mesi estivi sottolineando lo sforzo nonostante gli aumenti vertiginosi del prezzo del carburante. Salvo rilanciare a distanza di due giorni dopo l’annuncio a sorpresa di Ita Airways che si era detta pronta a coprire i collegamenti da tutti e tre gli aeroporti sardi (Olbia, Alghero, Cagliari) verso la Capitale e Milano fino al 14 maggio 2023: “La compagnia low cost conferma la sua volontà di continuare a investire in Sardegna ed esprime grande soddisfazione constatando quanto il mercato sardo sia diventato sempre più attrattivo“.

A leggere gli annunci sembrerebbe in vantaggio Ita che ha messo nero su bianco la disponibilità per viaggiare un intero anno e ha trovato il gradimento del presidente della Regione, Christian Solinas: “È la migliore garanzia in vista della prossima stagione turistica a beneficio dell’intero tessuto economico e produttivo dell’Isola”.

Ma cosa accadrebbe se anche Volotea facesse la medesima proposta? A rispondere è Roberto Devoto docente di Trasporti aerei dell’Università di Cagliari: “In quel caso le due compagnie devono trovare un accordo per spartirsi obbligatoriamente le rotte. Da più parti c’è chi accoglie positivamente la proposta di Ita, tuttavia con la prossima assegnazione avremo soltanto rimandato di un anno il problema tra l’altro mandando a monte la scadenza del prossimo primo ottobre”. E quest’estate sotto il sole non ci sarà nulla di nuovo: “Le tariffe per i residenti saranno calmierate agli stessi prezzi finora in vigore, però quelle per i non residenti saranno affidate al libero mercato e dunque non saranno controllabili. A questo punto occorre chiedersi: se Volotea finora ha gestito il servizio con un ribasso del 41% e usufruendo delle compensazioni, in futuro le compagnie dove prenderanno i soldi per colmare il gap dell’aiuto pubblico? La risposta è scontata”. Ad avanzare dubbi su Ita è invece Arnaldo Boeddu (Filt Cgil): “Nel bando precedente venne esclusa perché non aveva una flotta sufficiente ma il numero di aerei non è cambiato. Qualcosa non torna. Mi domando come farà a garantire il servizio anche nei mesi in perdita”.

Secondo Devoto è necessario farla finita con l’attuale sistema di continuità territoriale basato sugli oneri di servizio pubblico: “Sono un freno alla possibilità di avere maggiori frequenze dei voli perché le rotte concesse in esclusiva disturbano il libero mercato obbligando gli altri vettori a operare su altri aeroporti. Occorre trovare un sistema misto, tra libero mercato nei mesi estivi e con oneri di servizio pubblico da ottobre ad aprile. Un sistema misto che guardi al modello spagnolo e al mondo di oggi – conclude devoto – non ci si rende conto che l’ingresso delle low cost ha rivoluzionato il trasporto aereo e per pigrizia politica e tecnica si continuano a riproporre sempre gli stessi bandi “.

[Foto: Styyx – Wikipedia CC BY-SA 4.0]

Andrea Deidda

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