Concessioni balneari per altri 15 anni, l’Italia congela la direttiva Bolkestein

Concessioni balneari prorogate per altri 15 anni, è il colpo assestato contro l’applicazione della direttiva Bolkestein nella Manovra 2019, approvata nella notte in Senato. Validità delle concessioni balneari estesa fino al 2034, canoni demaniali sospesi per le imprese colpite dalle recenti mareggiate, approvazione di un decreto entro i prossimi quattro mesi per stabilire i principi di una riforma organica del settore: sono le misure contenute nel maxi emendamento alla legge di Bilancio, nella parte che riguarda le attività balneari.

Lunedì scorso l’annuncio dell’intervento da parte del ministro al Turismo, Gianmarco Centinaio, ora l’approvazione che consente di congelare la controversa direttiva europea, nata con l’obiettivo di garantire parità di accesso alle gare per le concessioni in tutta Europa.

Nel provvedimento c’è anche la sospensione dei canoni per gli stabilimenti danneggiati dal maltempo nei mesi di ottobre e novembre 2018: il congelamento dei versamenti sarà valido fino all’avvenuta erogazione del risarcimento e nel limite massimo di cinque anni. Interessate tutte le Regioni per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con la delibera del consiglio dei ministri dell’8 novembre 2018: sono Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Veneto.

Per il presidente del Sib Sardegna, Claudio Del Giudice “il provvedimento segna un primo importante step nella strada verso il disegno di legge di riordino complessivo del comparto balneare, che sarà redatto in linea con la attuale normativa Ue”. “La ratio è stata di mettere in sicurezza il comparto in modo da dare la possibilità agli imprenditori balneari di far ripartire con decisione gli investimenti e di ricostruire le aziende che hanno subito gravi danni a causa del maltempo – spiega Del Giudice – Da gennaio inizieranno le audizioni delle associazioni di categoria, a cui prenderanno parte anche alcuni rappresentanti dei balneari sardi per elaborare il disegno di legge di riordino complessivo della demanialità turistico ricreativa”. Ma c’è altro da fare, secondo il sindacato: “Auspichiamo che a breve sia affrontato e risolto in un ulteriore provvedimento l’annoso problema dei pertinenziali e che l’aliquota Iva delle prestazioni erogate dagli stabilimenti balneari, per ora al 22 per cento, sia equamente parificata al 10 per cento del settore turismo, che degnamente rappresentiamo”, conclude il rappresentante della categoria.

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