C’è una mozione di sfiducia in arrivo per Giancarlo Deidda, l’ormai ex gran capo della Confcommercio Cagliari, ma ancora in sella alla Camera di Commercio. Ovvero, la cassaforte territoriale del settore, azionista, tra le altre cose, della Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto del capoluogo detenuta al 94,35 per cento. La fronda anti-Deidda è la conseguenza del cambio al vertice in Confcommercio, dove un mese fa, con un plebiscito (603 voti su 608), è stato eletto presidente Alberto Bertolotti, 46 anni, cagliaritano, imprenditore balneare. E proprio al nuovo numero uno della confederazione, gli iscritti hanno dato mandato di espugnare a Deidda l’ultima roccaforte di potere che ancora gestisce, un incarico raggiunto otto anni fa grazie ai voti della Confcommercio.
Presidente, è vero che contro Deidda sarebbe pronta una mozione pronta di sfiducia?
Sembrerebbe proprio di si.
Lei, ovviamente, ne conoscerà il contenuto.
Certo.
Di che si tratta?
I consiglieri della Camera di Cagliari non stanno facendo altro che esercitare, sull’attività del presidente, le loro funzioni di controllo, obbligatorie per mandato.
Sulla gestione Deidda alla Camera di commercio sono stati aperti due fascicoli: uno dalla Procura di Cagliari, l’altro dalla Corte di Conti. Sotto la lente, una serie di spese sospette. La mozione di sfiducia è un resoconto di altre azioni penalmente rilevanti?
Questa valutazione spetta, eventualmente, alla magistratura. Io, a nome della Confcommercio, posso dire che la mozione di sfiducia non arriva tra capo e collo. In più di un’occasione, al presidente Deidda è stato chiesto di dimettersi, perché il proseguo del suo mandato viene considerato inopportuno.
Tre anni fa Deidda è stato democraticamente eletto e manca ancora un anno alla scadenza dell’incarico.
Indubbio. Ma lo scorso 8 novembre Deidda è stato anche democraticamente estromesso dalla Confcommercio. Tanto che oggi non rappresenta più gli iscritti, ma solo se stesso. È pur vero che i nominati in Camera di commercio non hanno vincolo di mandato, tuttavia i consiglieri camerali che furono nominati a suo tempo da Confcommercio Cagliari, non godono più della rappresentatività della nostra Associazione di categoria. La più importante del territorio.
Lo stesso discorso vale per il presidente di Sogaer, Vincenzo Mareddu?
Nella sua qualità di componente di Giunta e Consiglio camerale, direi proprio di sì.
Alla Camera di Cagliari, la Confcommercio quanti consiglieri ha?
Sette. E oltre a Deidda e Mareddu, ci sono Lino Bistrussu, Franco Luchi, Luciano Toppeta, Pier Giuseppe Piano e Mauro Murgia.
A parte Murgia, tutti nominati nell’era Deidda.
Sì. E per questo tutti chiamati a dimettersi.
Lo faranno?
Me lo auguro. Non posso credere che abbiano intenzione di restare incollati alla poltrona per quei 356,40 euro lordi di gettone che percepisce un consigliere.
Quali sono gli equilibri nella Giunta della Camera di Cagliari.
La Giunta è stata allargata da 5 a 10, e la attuale Confcommercio, dopo l’8 novembre, è rappresentata dallo stesso Murgia. Ma il problema resta: Deidda e Mareddu non sono decaduti, ma di certo non rappresentano la Confcommercio.
Quali accuse muove contro Deidda?
Intanto non le muovo personalmente. Io sono solo portavoce di un malumore diffuso tra gli iscritti. E stiamo parlando di migliaia di operatori del mondo produttivo. Per esempio, la Fiera di Cagliari, altro ente sotto il controllo della Camera, è bloccata. E va rivista la stessa gestione dell’aeroporto. Si aggiunga che Deidda non dialoga né con la Regione né col Comune, a quanto mi risulta. Il problema è serio: un tessuto aziendale in sofferenza, come quello del nostro comparto, non può permettersi il lusso di chiudersi al confronto con le istituzioni. Il risultato che tutti insieme abbiamo raggiunto l’8 novembre ha segnato l’avvio di un percorso nuovo, fatto di trasparenza nella gestione e contrario ai personalismi, ai privilegi e alle faziosità.
Deidda vi accuserà di volere la sua poltrona.
Gli esercizi di vanità non ci interessano. Deidda non ha rispettato nemmeno la più semplice regola del galateo: la più normale delle chiamate di congratulazioni al suo successore nonché suo nuovo presidente.
Dopo l’8 novembre vi siete sentiti?
No. E neanche nei mesi precedenti.
Quale eredità finanziaria le ha lasciato Deidda?
Stiamo lavorando all’analisi dei conti. Ma un primissimo risultato per il futuro lo abbiamo raggiunto: nell’assemblea di oggi è stata messa in sicurezza quella che era una fragile situazione statutaria: d’ora in avanti sono vietate le proroghe ai due mandati del presidente. Dieci anni di incarico sono più che sufficienti. Non si può esporre la Confcommercio al rischio di gestioni infinite.
L’inizio del 2015 sarà decisivo per cambiare gli assetti alla Camera di Cagliari?
Noi speriamo che la questione si risolva ad horas. C’è l’urgenza di rinnovare il sistema camerale della nostra Provincia, dalla cui programmazione dipende una fetta importante del Pil territoriale. Il nuovo direttivo ha fissato obiettivi precisi che nell’immediato corrispondono alla ricostruzione della fiducia nella confederazione. Ma nel medio e lungo periodo si tradurranno nell’istituzione dell’Accademia dell’ospitalità e del turismo. Attiveremo il Fondo che finanzierà un incubatore di impresa e apriremo lo sportello di ascolto.
Alessandra Carta
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