Barumini e Giganti di Mont’è Prama, l’Isola dell’archeologia sta facendo numeri da record

È l’economia della cultura. È la Sardegna che sta imparando a valorizzare il suo patrimonio storico e archeologico. Sono i numeri d’oro di una stagione che si è rivelata ottima per la nostra Isola.

“Dopo un’estate dai numeri in linea con i livelli pre-pandemia – si legge in una nota diffusa dalla Regione -, a ottobre i poli di Su Nuraxi (nella foto), Casa Zapata e i Centro Giovanni Lilliu hanno fatto registrare altri 14mila visitatori, 8mila dei quali nel solo complesso nuragico. Nel corso dell’anno si arriva così a un totale di 124mila presenze registrate dalla Fondazione Barumini fino al 31 ottobre scorso”.

Barumini – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – è un esempio virtuoso di come, grazie alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, possiamo creare un sistema integrato, motore di una crescita che porti beneficio all’economia del territorio e a quella di tutta l’Isola. Il turismo culturale rappresenta per la Sardegna un’opportunità di sviluppo e va ad arricchire la già ampia offerta turistica da proporre ai visitatori”.

“Questi risultati – sottolinea il segretario generale della Fondazione, Tonino Chironi – premiano il nostro impegno e il lavoro svolto e sono il frutto di una programmazione attenta che, dopo due anni difficili a causa delle restrizioni, ha riportato il sito archeologico ai più alti livelli in termini di presenze e ci consente di guardare alla prossima stagione con giustificato ottimismo”.

“Stiamo per chiudere con numeri di assoluto rilievo un anno da ricordare”, evidenzia il presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu. “Il complesso nuragico e il polo museale sono un punto di riferimento del turismo archeologico della Sardegna e non solo, grazie a un’offerta culturale sempre più apprezzata dai visitatori. Proseguiremo nell’opera di valorizzazione di questo patrimonio unico, fonte indispensabile di sviluppo economico per tutto il nostro territorio”.

Toni entusiasti anche da Cabras. “Con l’arrivo dei dati relativi al mese di ottobre (+10% di ingressi complessivi rispetto al periodo pre-pandemia, +28% solo al Museo civico) la tendenza dell’anno 2022 è ormai chiara: numero di visitatori e incassi nei siti archeologici del territorio continuano a incontrare l’apprezzamento di un pubblico variegato, proveniente non solo dall’Isola e dalla Penisola, ma sempre più dal resto d’Europa e da altri Continenti”, si legge in una nota.

“I dati relativi a incassi e ingressi, dopo un primo semestre che ancora soffriva le incertezze legate alle regole Covid e ai collegamenti, grazie a un’estate da record e a un ottobre che si è rivelato sorprendente, ci dicono che l’anno in corso sarà quello della consacrazione di Cabras e del Sinis come destinazione turistica anche culturale. Si tratta di un primo importante passo nella strategia che la Fondazione Mont’e Prama, in questo caso raccogliendo il testimone dal Comune di Cabras, che da decenni ha investito sulla valorizzazione dei suoi beni culturali, sta portando avanti in termini di promozione – dice il presidente Anthony Muroni -. La partecipazione a fiere e congressi, la sinergia con il Ministero della Cultura e la Regione Autonoma della Sardegna, che sta investendo importanti risorse, l’organizzazione nel Sinis di Festival e rassegne, le iniziative editoriali e la collaborazione con il sistema delle imprese, in primis il Gal Sinis e Confapi Sardegna, hanno posizionato il marchio Mont’e Prama nell’élite della promozione culturale ai fini turistici. Ora occorre lavorare per consolidare questi risultati e per avviare una stagione di pianificazione, finalizzata a dare a Cabras e ai paesi del Sinis le infrastrutture necessarie per far vivere meglio i propri residenti e mettere in condizione le imprese di fornire servizi adeguati ai visitatori, in un’ottica di crescita socio-economica del territorio”.

Nel 2023 la Fondazione punterà forte su ricerca e didattica: la direttrice Nadia Canu presenterà i progetti per un nuovo grande restauro della statuaria di Mont’e Prama, che si svolgerà fra il centro di Li Punti, quello di Calamosca e Cabras, e per la richiesta di concessioni di scavo a Mont’e Prama e a Tharros. Nel mentre procederanno i lavori di infrastrutturazione dei siti, nell’ottica di un Parco archeologico naturale che racconta sette millenni di storia. A inizio estate nel Sinis si svolgeranno tre festival: la seconda edizione di quelli dell’Archeologia e della Letteratura archeologica, e la prima di quello del Cinema e del racconto archeologico, mentre dal 19 al 22 ottobre Cabras ospiterà l’Assemblea internazionale dell’itinerario del Consiglio d’Europa “La Rotta dei fenici”, con delegati che arriveranno da 14 Paesi del mediterraneo.

“Proseguiamo con fiducia la nostra opera, forti di una coesione interna al Consiglio di ammini-
strazione e del lavoro che la nostra Direttrice porterà avanti in questi mesi, in stretto raccordo con gli altri organi statutari – aggiunge il presidente Muroni -. Nel frattempo, nell’accogliere con soddisfazione i risultati di questi primi 16 mesi di attività, non posso esimermi dal ringraziare il personale della Cooperativa Penisola del Sinis, che gestisce per nostro conto i siti archeologici e il Museo: la loro abnegazione e professionalità è un valore aggiunto. Ringrazio pubblicamente anche l’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Abis: il continuo supporto e, prima ancora, le modalità con le quali è stato facilitato il passaggio di competenze dal Comune alla Fondazione hanno favorito il lavoro di tutti noi e contribuito in maniera decisiva all’ottenimento di buoni risultati”.

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