Alta tensione in Abbanoa, lite sui conti: c’è un piano per affossare la società

Da nove milioni di utile a dieci milioni di perdite. È il ribaltamento nei conti di Abbanoa, la spa del servizio idrico che il centrodestra di Christian Solinas guida formalmente dal 12 giugno scorso, quando Gabriele Racugno è stato eletto presidente del Cda. Sono componenti del Consiglio di amministrazione pure Fernando Ferri (poi diventato il nuovo Ad) e Franco Piga. La terna di manager si riunisce domani, 23 ottobre. All’ordine del giorno proprio il confronto sui conti societari del 2019.

Tutto ruota intorno ai cosiddetti conguagli regolatori. Vengono chiamati ache ‘partite pregresse’. Si tratta di una componente tariffaria a carico degli utenti e che viene messe in bolletta. Sono i crediti che la società vanta come anticipazione sui consumi. In Abbanoa esistono dal 2014 in base a una clausola prevista dall’Autorità nazionale per l’energia, il gas e il sistema idrico. La quota di conguagli che spetta alla spa è stata quantificata dall’ente di controllo. Ovvero l’Egas, presieduto da Fabio Albieri e che ha il credito in 106 milioni di euro per il settennio 2005-2011.

Lasciando l’intero importo delle partite pregresse nel bilancio del 2019, la spa dell’acqua arriva appunto a un utile di nove milioni di euro, così come risulta dal documento finanziario approvato dall’amministratore unico Abramo Garau, il manager del Pd che ha guidato Abbanoa per quasi due anni, dal luglio del 2018.

Ma col centrodestra al governo della Sardegna è cambiato tutto. In base a due diversi pareri legali, di cui uno chiesto a uno stesso avvocato in due distinte occasioni e che ha dato luogo a un esito opposto, la società ha deciso di accantonare nel fondo rischio il 100 per cento delle somme ancora da incassare sui conguagli regolari, ciò che spinge in passivo i conti di Abbanoa. Con il ribaltone dall’utile al ‘rosso’.

Chi abbia ragione, è presto per dirlo. Di sicuro lo scontro sui numeri è il segno della tensione altissima che si respira nella spa e in una parte della maggioranza di centrodestra. La mossa sulle partite pregresse ha infatti molto a che fare con la ‘messa in stato d’accusa’, se così si può definire, dell’ex direttore generale Sandro Murtas, il plenipotenziario di Abbanoa sopravvissuto negli anni a tutte le Giunte regionali. Murtas era gradito tanto centrodestra quanto al centrosinistra, sino a quando all’assessorato ai Lavori pubblici, cui spetta la super visione di Abbanoa, non è arrivato Roberto Frongia, quota Riformatori.

I motivi dell’attrito tra Frongia e Murtas non si conoscono. Si sa soltanto che lo scorso inverno sono stata varate tutta una serie di misure per cambiare pelle alla spa. Intanto: dall’amministratore unico si è passati al Cda da tre. Non solo: la figura del Dg è stata depotenziata e Murtas messo nell’angolo. Adesso la resa dei conti sul bilancio aziendale. Si aggiunga che proprio Frongia ha più volte proposto, nelle sedute di Giunta regionale, l’approvazione di una pepata delibera che invece non passa: l’assessore sollecita da parte dell’Esecutivo l’avvio di un’azione di responsabilità contro Garau e Murtas. Il resto della squadra di governo non ha mai assecondato la mossa di Frongia, ma a leggere la strategia in filigrana c’è il tentativo di azzerare totalmente il quadro di Abbanoa.

Non è tutto: se dovesse passare il bilancio in perdita, questo avrà delle ripercussioni sui conti dei Comuni-soci. Anche perché da almeno un anno è aperta la questione della partecipazione irregolare della Regione che detiene il 70,94 per cento del pacchetto azionario, quando per legge non potrebbe andare oltre il 20. Il cambinato disposto delle due condizioni – stralcio dei conguagli regolatori e assetto societari illegittimo – potrebbe davvero portare a una soppressione della spa. Significherebbe la privatizzazione dell’acqua in Sardegna. Un orrore.

Alessandra Carta
(@alessacarta Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share