Alcoa, ora si smantella la fabbrica: doccia fredda sull’eterna trattativa

A fine anno inizierà lo smantellamento dell’Alcoa, la fabbrica di alluminio di Portovesme, diventata il simbolo del Sulcis e delle lotte operaie degli ultimi anni. La notizia è stata diffusa dalla stessa multinazionale americana attraverso una nota stampa. Le ragioni riguardano le trattative per la cessione, anche sui tavoli nazionali, non andate a buon fine. Impossibile, si legge: “trovare un acquirente per lo smelter”. Anche se il titolo della nota parla ufficialmente di “nuove opportunità di sviluppo”.

La trattativa. In campo c’erano gli svizzeri della Glencore, già proprietari della Portovesme srl. L’azienda aveva chiesto rassicurazioni sul costo agevolato dell’energia, poi ottenute, e la contrattazione andava avanti da tempo con una scadenza (rinviata) di tre settimane. “Abbiamo letto  – conferma Daniela Piras, segretario territoriale Uilm – ma per noi resta valido il confronto con il governo previsto un incontro anche a settembre”.

I propositi. “Abbiamo collaborato quasi quattro anni col il governo italiano per trovare un acquirente idoneo per lo stabilimento”, ha affermato Rob Bear, vice president transformation di Alcoa. “L’obiettivo adesso è di proseguire con l’adempimento dei nostri obblighi e preparare il sito per attrarre nuovi business”.

I numeri. L’impianto era stato spento nell’autunno del 2012, poi chiuso definitivamente ad agosto 2014, impiegava circa 800 persone tra operai e tecnici. Attorno tutte le aziende dell’indotto. Per i dipendenti diretti c’è stata la cassa integrazione, poi la mobilità. I loro caschetti hanno risuonato per protesta infinite volte a Cagliari, e a Roma, nelle note trasferte.

Il Mise. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha convocato già nelle scorse settimane un incontro con i vertici dell’Alcoa. Lo precisa il ministero, dopo l’annuncio della multinazionale americana che intende lasciare definitivamente lo stabilimento di Portovesme, nel Sulcis. L’incontro, che servirà a fare il punto della situazione, è previsto nella prima settimana di settembre. “Risulta pertanto inatteso ed è considerato quantomeno inopportuno l’annuncio diramato dall’azienda relativo ad un piano di attività per il di Portovesme, la cui realizzazione sarà dunque oggetto dell’incontro in questione”, osserva la nota del ministero.

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