Vasco e il concerto annullato dell’82: ‘Era Assemini, scrissi Vita spericolata’

“Tutto torna”, come scrive Vasco nel suo post in cui mostra la ricevuta del suo primo vero concerto in Sardegna nell’82. Era un concerto a Sorso, ma l’esibizione più importante è quella che non c’è mai stata. Finalmente viene alla luce la vera storia della notte di pioggia estiva con l’Italia che aveva appena vinto i Mondiali e con Vasco Rossi che pochi mesi prima aveva fatto il suo esordio a Sanremo con ‘Vado al massimo’. Grazie a quell’apparizione sul palco dell’Ariston il grande pubblico si accorse dell’ex deejay di Zocca che aveva già pubblicato quattro album poi diventati celebri. Il playback non aveva ancora invaso Sanremo e Vasco, in condizioni fisiche non da prima serata nazional-popolare su RaiUno, lasciò il palco infilandosi il microfono in tasca e facendolo cadere rumorosamente: con quel botto cominciò la sua fortuna.

Nell’Isola Vasco c’era già stato due volte da sconosciuto, nel settembre 1979 nella discoteca Corallaro di Santa Teresa e a Porto Cervo, ma è nel 1982 che sulla spinta sanremese comincia il suo primo vero tour. Ad agosto erano previste un’esibizione a Sorso, un’altra a Porto Torres e una nel Cagliaritano, quest’ultima è sempre stata avvolta dal mistero. Negli anni si sono rincorse diverse versioni di quella notte di agosto col concerto annullato per pioggia, le fonti ritenute più attendibili parlavano della Fiera di Cagliari o di un campo da calcio alle porte del capoluogo, ed è stato lo stesso Vasco a raccontare più volte che quella era stata la notte in cui aveva composto ‘Vita Spericolata‘.

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Alla vigilia dei due concerti alla Fiera che chiudono il NonStopLive 2019 cominciato con la data zero di Lignano, prima delle sei serate di San Siro, tra i tanti curiosi che hanno raggiunto Vasco durante le sue passeggiate vicino a Chia c’era anche Massimo Manca che ha mostrato al rocker di Zocca un reperto storico: la fattura per il suo concerto di Sorso dell’agosto 1982, a pochi giorni di distanza dalla prima tappa mai fatta nel Cagliaritano. È stato Vasco a postare la foto e rendere pubblica la storia, per sottolineare il suo legame con la Sardegna (in passato messo a dura prova dalle sue presunte frasi contro i sardi).

“Oggi ho incontrato il figlio di Attilio Manca il promoter che organizzò il mio primo concerto in Sardegna, nel 1982 al campo sportivo di Assemini – ha scritto il cantante sui social -. Proprio lì mi venne l’idea di scrivere ‘voglio una Vita Spericolata’ ispirato da questa meravigliosa terra cruda e selvaggia, orgogliosa e fiera, di sassi, di sole e di vento . E tutto torna: ha conservato la fattura”. Immediate le reazioni dei fan, che hanno sollevato qualche perplessità perché Vasco ad Assemini ci ha suonato, ma era il 20 luglio dell’85 alla Festa dell’Unità nel campo comunale di Santa Lucia, per il tour di ‘Cosa succede in città’.

A fare chiarezza una volta per tutte ci pensa Massimo Manca, il figlio di chi ha curato le prime tappe nell’Isola. “Quel concerto era stato organizzato al campo di Assemini, ma non c’è mai stato – ricorda – conservo ancora gelosamente il 33 giri appena uscito di ‘Vado al massimo’ che avevano consegnato a mio padre come promozione. Vasco è stato molto contento di ricordare quella sua vecchia esperienza in terra sarda”. Nella foto dei due, ritratti insieme nella costa sud-occidentale dell’Isola, si legge il compenso di 7 milioni e mezzo di lire, diventati 8.625.000 con la poca Iva che si pagava a quei tempi. “Quella è la fattura del concerto di Sorso – chiarisce Manca, per fugare alcuni dubbi sollevati dai fan – perché quello di Assemini non c’è neanche stato”. Nel documento si legge la data “Cagliari, 4/8/’82”, ma poi c’è scritto “Amministrazione provinciale di Sassari” e vicino al compenso si legge “Prestazione artistica di Sorso del cantautore Vasco Rossi”.

Grazie al concerto saltato ad Assemini, Vasco ha composto uno dei suoi pezzi più celebri, che pochi mesi dopo lo ha lanciato ai vertici della musica italiana con la sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo. Chiuso in auto aveva avuto l’ispirazione per il testo di ‘Vita spericolata’ che fu inserita nell’album ‘Bollicine’ con cui vinse il suo primo disco d’oro e il Festivalbar. Da lì una grande carriera che l’ha portato più volte da questa parte del Tirreno.

Il 1983 è l’anno della svolta, del suo nuovo tour nell’Isola con tappe a Sassari e Olbia, e del primo concerto cagliaritano del 28 settembre al Palazzetto dello sport preso d’assalto dai fan. A quei tempi Vasco e Massimo Riva con la Steve Rogers Band si alternavano al microfono con i pezzi forti accompagnati da qualche cover come ‘God save the Queen’ dei Sex Pistols e ‘Cocaine’ di J.J. Cale. Nell’immagine a lato, una pagina del diario di Vasco che oggi il rocker ha postato sui social, in cui ricorda: “A Cagliari! Uno sballo, un concerto che ricorderemo certo”.

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Nel 1985 Vasco torna in scena con ‘Cosa succede in città’, facendo tappa ad Assemini e Cuglieri. Bisogna aspettare cinque anni per vedere nuovamente Vasco nell’Isola, senza la Steve Rogers Band: il 20 settembre 1989 a Sassari e il giorno dopo con la sua prima esibizione alla Fiera di Cagliari durante il tour di ‘Liberi Liberi’, a trent’anni di distanza dal NonStopLive del 2019. Cagliari è una delle sette città scelte per il tour europeo di ‘Fronte del Palco’: il 18 giugno del 1991 è lo stadio Sant’Elia ad accogliere lo show. Nel 1996 Vasco gira l’Italia col tour di ‘Nessun pericolo per te’, che si chiude il 30 settembre al campo comunale di Tortolì, davanti a poche migliaia di fortunati spettatori che ascoltarono per la prima volta gli arrangiamenti più hard di vecchi pezzi, come ‘C’è chi dice no’. Il 20 giugno del 1999 Vasco torna alla Fiera col tour di ‘Rewind’, una serie di esibizioni segnate dalla scomparsa di Massimo Riva. È sempre il 18 giugno il giorno in cui Vasco sbarca ancora alla Fiera nel 2005 per il ‘Buoni o cattivi tour’ mentre il 18 settembre 2010 alla Fiera, fa la sua ultima apparizione prima della doppietta del 2019, che arriva a quarant’anni di distanza dalla discoteca di Sante Teresa. Perché “Tutto torna”.

Marcello Zasso

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