di Andrea Tramonte
I modelli si muovono lungo un corridoio rosso dalle superfici piane perfettamente ovattate e al termine del percorso li troviamo in mezzo all’acqua, dentro un mare cristallino dai colori turchesi. Per la sfilata della collezione uomo Primavera/Estate 2022 il marchio di Prada ha scelto l’Isola e i suoi paesaggi naturali: massi di granito che si affacciano sul mare, distese di dune bianchissime puntellate da una vegetazione rada, secca, piccoli sassi bianchi bagnati dall’acqua. Riconosciamo Cala Zafferano, Cala Mariolu e Cala Luna; i modelli passeggiano in riva, disegnano sulla sabbia, sostano tra le dune e ballano su pedane rosse in mezzo al mare. Il risultato cercato dalla maison è quello di “una fuga estiva che si conclude in uno spazio in cui natura e artefatto interagiscono”.
Causa pandemia i marchi dell’alta moda hanno iniziato a creare nuovi format per le sfilate, senza pubblico e spesso ambientate in spazi aperti. E negli ultimi anni la tendenza a scegliere la Sardegna come contesto paesaggistico per servizi di moda si è consolidato. Basti pensare alla decisione di Antonio Marras di ambientare la sua sfilata nel complesso nuragico di Barumini, o al lavoro di due fotografi come Lucio Aru e Franco Erre che fanno scouting di luoghi dell’Isola – stagni, aree industriali, spiagge, angoli di paesi – e realizzano servizi di moda con brand nazionali e internazionali.
La scelta di Prada si inserisce in questo filone ma fa un passo in più. Una delle ragioni della scelta della Sardegna è la collaborazione con la Fondazione Medsea, che si occupa di sostenibilità ambientale e nello specifico di un progetto di ripristino degli ecosistemi marini. “Il rapporto con loro nasce già grazie a Luna Rossa – racconta il presidente della Fondazione, Alessio Satta -, quando in vista dell’America’s Cup avevamo creato una iniziativa legata all’impatto della vela nell’ambiente marino, con un progetto per educare i giovani già a partire dalla scuola”.
Il brand porta avanti una forte politica legata all’ambiente e fa parte del Fashion Act, un accordo tra diversi marchi di alta moda per impegnarsi attivamente nell’ambito di clima, biodiversità e oceani. “Ci hanno chiesto dei progetti da sostenere e noi abbiamo proposto la riforestazione della Posidonia nel golfo di Cagliari – racconta Satta -, e più di preciso nell’Area marina protetta di Capo Carbonara, che già dispone degli strumenti di monitoraggio per poter seguire questo progetto nel corso del tempo. Il periodo di piantumazione sarà settembre. Questa attività ha numerosi vantaggi: permette alla fauna marina di riprodursi e di far crescere lo stock ittico e svolge un ruolo cruciale nell’assorbimento di CO2 per contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico”.