Le incisioni di Giovanni Battista Piranesi in mostra al Dart di Dolianova

Le opere di Giovanni Battista Piranesi, il più famoso incisore della storia dell’arte italiana, da domani venerdì 25 ottobre, alcune non più esposte da oltre cento anni, saranno ospitatenegli originali spazi dell’ex torre dell’acqua sede del museo Dart di Dolianova, a pochi chilometri da Cagliari.

L’inaugurazione dell’esposizione, intitolata “Giovanni Battista Piranesi – Un visionario moderno” e curata da Casa Falconieri e dal Dicaar (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Ateneo cagliaritano), è in calendario alle ore 18 di venerdì 25 ottobre al civico 91 di via Carducci.

Accanto a Gabriella Locci, presidente del Centro di ricerca e sperimentazione per le arti contemporanee Casa Falconieri che ha ideato l’iniziativa, e al direttore scientifico del Dart Dario Piludu, partecipano la sovrintendente alle Belle Arti di Cagliari e Sassari Monica Stochino, la prorettrice dell’Università degli Studi di Cagliari delegata per la Comunicazione Elisabetta Gola, il direttore del DICAAR Ivan Blecic con il responsabile del fondo Piranesi Paolo Sanjust, il sindaco Ivan Piras e l’assessore comunale alla Cultura Francesco Fenu. Coordina gli interventi la giornalista Manuela Vacca.

La mostra muove dalla riscoperta di oltre mille incisioni nei cassetti della biblioteca del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo cagliaritano.“Si tratta di un consistente fondo di incisioni di cui si era persa memoria e sul quale abbiamo iniziato una lunga progettazione che ha condotto a quattro mostre collegate tra loro – hanno spiegato Gabriela Locci e Dario Piludu riferendosi all’esposizione spagnola al Museo di Bellas Artes di Bilbao (per il Festival FIG di Casa Falconieri) e alle altre tre nell’isola (al Centro Comunale d’Arte e Cultura il Ghetto e al Palazzo di Città di Cagliari, quindi al Dart) – . In questo appuntamento si contaminano grandi territori dell’arte e si affronta un viaggio con un Piranesi così diverso da tutti gli artisti del suo tempo”.

In quattro diverse sezioni si incontra quindi un incisore che seppe incantare, grazie alle sue prospettive visionarie, i viaggiatori del Grand tour nella visita in Italia. La prima sezione è dedicata alle 15 “carceri d’invenzione” mentre la successiva alla Colonna Coclide. La terza riprende la descrizione del lago di Albano e, nell’ultima, si apprezzano le Antichità e Castel Gandolfo in 28 stampe. Durante il periodo dell’esposizione si alterneranno in calendario momenti di presentazione dei libri dedicati all’artista veneto, serate di analisi delle opere, incontri con architetti e storici dell’arte. La mostra sarà gratuitamente fruibile dal venerdì al sabato dalle 17 alle 20,30 e la domenica dalle 10,30 alle 13.

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