Kentzeboghes, i film ora sono in limba: ecco ‘L’ultimo barbiere’ e ‘Bar Seui’

Due storie di vita e lavoro raccontate attraverso due documentari in lingua sarda. ‘L’Ultimo barbiere di Carrera Longa’ del regista Antonio Maciocco e ‘Bar Seui’ primo lavoro girato dal giornalista Andrea Deidda. Sono i progetti vincitori del premio Kentzeboghes, il concorso cinematografico promosso dall’Associazione culturale Babel, in collaborazione con Cineteca Sarda-Società Umanitaria , Ejatv, Areavisuale Film e l’associazione Boxis.

Saranno presentati a Cagliari giovedì 28 novembre, al cine-teatro Nanni Loy alle 18, e introdurranno il Babel film festival (nella foto l’edizione 2017) dedicato alle minoranze, soprattutto quelle linguistiche, che aprirà ufficialmente il primo dicembre. Il film di Maciocco, che già nella scorsa edizione aveva ottenuto successo con il corto Achentannos, è incentrato sulla storia di Gavino anziano barbiere sassarese che nel dialetto della città descrive la storia della sua carriera lavorativa lunga 56 anni. Una vita, nella quale dalla sua bottega ha visto la città cambiare assieme ai suoi abitanti che oggi arrivano da tutte le parti del mondo. La fotografia e il montaggio sono di Michele Gagliani, le musiche di Elva Lutza, l’aiuto regia di Daniele Diana, la scenografia di Piervincenzo Chessa, al suono ha lavorato Enrico Pinna.  [prosegue dopo la foto]

‘L’ultimo barbiere di Carrera Longa’ – Una foto dal set

Il documentario Bar Seui invece riporta la storia di Armando, che nell’immediato secondo Dopoguerra è costretto a emigrare dal paese di Seui, nell’interno Sardegna, per arrivare a Cagliari alla ricerca di un futuro migliore. Da una condizione di estrema povertà, in una città distrutta dai bombardamenti, si riscatta grazie all’aiuto dei propri compaesani. È il racconto di un’emigrazione interna e di una comunità coesa che negli anni è riuscita ad affermarsi nel commercio e nella ristorazione. A raccontare la vicenda di Armando è il nipote che, attraverso una serie di interviste, tornerà indietro nel tempo agli anni ’50 e ’60 quando la città di Cagliari si stava risollevando dalla guerra.  La fotografia è stata curata da Daniele Arca che assieme a Davide Dal Padullo si è occupato del montaggio. All’organizzazione hanno lavorato Viola Denise Cannas e Lucrezia Degortes. (Ma.Sc)

Bar Seui – foto di scena

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