Anteprime nazionali e temi di stretta attualità come le questioni curda e catalana. Torna a Cagliari il Babel film festival, il primo concorso cinematografico internazionale destinato alle produzioni che guardano e raccontano le minoranze, in particolare quelle linguistiche. In programma anche tavole rotonde, mostre masterclass e concerti. La sesta edizione della rassegna si terrà da lunedì 2 a sabato 7 dicembre, con anteprime il 28 e 30 novembre e 1 dicembre. Oltre 120 i film da tutto il mondo, 71 dei quali selezionati, per oltre 31 ore complessive di proiezione. “Si tratta di un numero enorme di opere – ha detto il direttore artistico Antonello Zanda – se consideriamo che questo tipo di cinema riguarda solo il cinque per cento delle produzioni mondiali”.
Una maratona che si svolgerà tra Cineteca Sarda e Sa Manifattura. Con tappe nella sala Nanni Loy e alla Mem. Il festival è promosso dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda e dall’Associazione Babel. Sono cinque i film in concorso per il premio più importante, denominato “maestrale”, per il miglior lungometraggio con due lavori di ambientazione isolana: La kora di Gianfranco Mura (Italia, 2018), che esplora il mondo della musica etnica suonata da un musicista africano sulla spiaggia del Poetto di Cagliari; e A bolu di Davide Melis (Italia 2019), un documentario che racconta il pastoralismo attraverso il canto a tenore. Sono 51 i film in concorso per 13 diverse categorie, divise in “sezione ufficiale” – che prevede la premiazione del miglior lungometraggio, del miglior corto documentario e del miglior corto di fiction – e “sezioni collaterali”. Oltre 15 mila euro il montepremi complessivo; 13 le nazionalità dei film selezionati per un totale di 39 lingue minoritarie e dialetti rappresentati. Tra le giurie anche una composta da una delegazione di richiedenti asilo politico. Il festival sarà introdotto da alcuni appuntamenti dal 28 novembre: i due film Bar Seui di Andrea Deidda (in campidanese) e L’ultimo barbiere di Carrera Longa di Antonio Maciocco (in sassarese). C’è anche Casteddu Sicsti, l’ultimo lavoro del regista cagliaritano Paolo Carboni.