Ducato e Vigo alla Triennale di Milano: design sardo per la salute del mondo

Nutrire e ricucire i legami con la natura per impedire un futuro disastro ecologico. Questo, in sintesi, il tema di Broken Nature, la ventiduesima esposizione internazionale della Triennale, inaugurata ieri al palazzo dell’Arte di Milano, che vede anche la Sardegna protagonista grazie alla presenza di alcune delle sue figure artistiche e professionali di rilievo. È il caso dell’imprenditrice cagliaritana Daniela Ducato, i cui materiali ad alta tecnologia e zero inquinanti sono stati utilizzati per realizzare gli spazi architettonici dell’esposizione (nella foto d’apertura, uno dei saloni della Triennale). Ed è anche il caso di Chiara Vigo, il ‘maestro di bisso’ marino di Sant’Antioco, in mostra con una delle sue opere più preziose.

Curata da Paola Antonelli, direttrice del museo Moma di New York, l’esposizione milanese che vuole indagare lo stato di salute del pianeta, a metà strada tra architettura e design, è stata inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e rimarrà aperta fino al primo settembre. Un’esposizione composta da un centinaio di opere e installazioni arrivate da più di venti paesi in giro per il mondo. La peculiarità, tutta sarda, è che le superfici degli spazi architettonici della mostra sono state realizzate in buona parte con rivestimenti, pitture ed ecomalte non inquinanti provenienti dalle industrie Terramia Italia ed Edilatte di Daniela Ducato. L’intento, secondo quanto dichiarato in una nota: “È quello di avvolgere i visitatori tra pavimenti e pareti che hanno matericità, ripropongono i colori naturali della terra e del mare, azzerano gli inquinanti e purificano l’aria interna dell’edificio per portare aria pulita, aria di mare in Triennale”. In mostra, tra i materiali del mondo, sono stati scelti anche i biotessili di canapa e lana prodotti dall’azienda sarda Geolana, premio Compasso d’oro 2018,  in grado di disinquinare e proteggere il territorio.

Sui due piani del palazzo dell’Arte, affacciato sui scenografici Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico, nel cuore del parco Sempione, si potrà godere di un susseguirsi di sculture, videoinstallazioni e oggetti hig-tech. Rivisitati secondo le nuove tendenze del design, anche alcuni manufatti della tradizione di San Vero Milis, come i cestini con inserti in tessuto, colorati coi pigmenti delle alghe, ma anche le caratteristiche ‘fuscelle’, i contenitori per ricotta o formaggio trasformati in originali sculture. Tra gli oggetti di arte, spicca la delicatezza de Il leone delle donne, opera in oro e bisso del 1938 realizzata dalla Vigo e intessuta in una garza di lino dei primi del Novecento. (d.p.)

 

 

 

 

 

 

 

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