Cagliari vista dal pc attraverso Google Earth, la app del colosso americano con sede a Mountain View, in California. Un certosino lavoro di raccolta e rielaborazione cominciato nel 2018 e che ha portato i fotografi Mauro Rombi e Mimmo Caruso a ideare “La città sospesa”.
La mostra verrà inaugurata il 13 gennaio alle 18,30 al Temporary storing della Fondazione Bartoli Felter, in via 29 Novembre 3/5, a Cagliari. “Sarà esposta – è scritto in una nota – una selezione degli ultimi lavori realizzati dai due artisti anche nel corso 2020”, l’anno della pandemia e del primo lockdown.
A partire dalle immagini di Cagliari attraverso Google Earth, Rombi e Caruso hanno realizzato “opere di grandi dimensioni su tela e gigantografie”. La mostra si può visitare sino al 28 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19,30, festivi esclusi. Per entrare nello spazio espositivo è necessario il Super Green Pass. , sino
“Vari decenni di visioni comuni, ciarle, osservazioni confluiscono ora, per la prima volta, in un lavoro a quattro mani, o meglio, quattro occhi – scrivono i due autori de ‘La città sospesa’ -. Come fotografi abbiamo sgranato negli anni il rosario delle nostre immagini della città e sempre abbiamo avuto l’aspirazione di sorprendere prima di tutto noi stessi, ogni volta tentando di scoprire l’ignoto nel noto. E attraverso una nuova rappresentazione della realtà̀ quotidiana, lo sforzo è stato anche quello di affinare la comprensione critica non solo di ciò̀ che rappresenta l’immagine fotografica, ma la fotografia in sé e non più̀ la cosa, l’oggetto o la persona a cui l’immagine rimanda”.
Insomma, per Caruso e Rombi ‘La città sopesa’ è “il tentativo di esplorare la fotografia come mezzo, come medium, strumento, appendice tecnologica della nostra capacità di osservare le cose, di tramandarne un’eco, un surrogato, e finalmente di amare le cose come solo si riesce a fare con ciò che si conosce. Poi – proseguono i due artisti – l’intuizione che d’improvviso, in modo inaspettato, è venuta incontro al nostro desiderio di vedere ancora una volta la città in modo nuovo”.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. A venire fuori è “una città nuova e bizzarra anche per i cagliaritani che la conoscono bene. Una città inedita, eterea, come sospesa e fluttuante nell’aria, nel cielo terso dei colori contrastati e dal sentore industriale. Una città eccessiva e inverosimile, come quelle rappresentate da Calvino nel libro ‘Le città invisibili’; città che hanno stimolato la nostra immaginazione e nutrito il nostro desiderio di utopia”.