Al via l’International Nora jazz festival, si parte giovedì 1 agosto. Quindici anni in scena con le voci più belle del panorama mondiale in uno dei palcoscenici naturali più spettacolari di tutta la Sardegna, il Foro Romano di Nora, Pula. A inaugurare un’edizione particolarmente ricca, che vedrà in scena venerdì 2 agosto anche la stella del flamenco Sergio Bernal, special event in occasione dei quindici anni di attività del festival, sarà la rivelazione del jazz Dominique Fils-Aimé Quintet. Sul palco assieme a lei anche Harvey Bien-Aimée (drums); Étienne Miousse (guitar); David Osei-Afrifa (keys); Danny Trudeau (bass).
Nominata nella categoria jazz come artista rivelazione dell’anno da Radio Canada, Dominique Fils-Aimé è una musicista e cantante canadese dalle origini haitiane. Apparsa sulle scene nel 2010 come vocalist del gruppo Tuff Love Groovy Therapy, ha poi intrapreso una carriera solista caratterizzata da un raffinato mix di soul e jazz. Al centro del suo lavoro, la storia della cultura musicale afroamericana che negli anni hanno influenzato i generi blues, jazz e soul. Ha pubblicato una trilogia di album, facendo luce sulla storia della musica afroamericana, ispirandosi alle icone soul degli anni ’40 e ’60 come Billie Holiday, Nina Simone ed Etta James. Il suo album di debutto “Nameless”, pubblicato nel 2018, è un progetto musicalmente minimale, scarno, essenziale ma poeticamente e musicalmente ricco e intenso. Un album dalle sfumature blues, diventato il riferimento degli audiofili in tutto il mondo e ha portato a due spettacoli esauriti al Montreal International Jazz Festival nel 2018.
“Stay Tuned!”, uscito, nel 2019 è il secondo capitolo di una trilogia inaugurata con l’album “Nameless” dove Dominique Fils-Aimé duetta con poche note di piano e la tromba nell’incendiaria jazz ballad “There Is Probably Fire“, eleva il pathos duettando con altre voci fino a raggiungere vette emotive soul-jazz di rara bellezza. Anche quando potrebbero cedere alle suggestioni pop-soul, le canzoni restano ancorate a tonalità ponderate, che chiedono attenzione e partecipazione. Il disco è stato inserito tra i 19 migliori album canadesi del 2019 dalla CBC e, nello stesso anno l’artista, è stata nominata come “Revelation in Jazz” 2019-2020 di Radio-Canada.
Nel 2021, Dominque firma il capitolo finale della sua trilogia con “Three Little Words”, un appello alla riconciliazione che ha conquistato il primo posto come album più venduto in Quebec, nel 2022, registra il tutto esaurito durante il Montreal International Jazz Festival e inizia il suo tour europeo dove si esibisce in doppio con star del calibro di Diana Krall. L’armonizzazione è di sicuro una delle sue principali fonti di ispirazione. Ama perdersi nel processo di creazione perché, spiega: “è una dimensione che mi porta in uno stato senza tempo”. Il suo quarto album intitolato “Our Roots Run Deep” è stato pubblicato lo scorso anno e vede Dominique interrogarsi, riflettere sul proprio panorama emotivo e spirituale, puntare alle sue radici. Creando il proprio linguaggio musicale, ha costruito anno dopo anno una varietà di strati vocali accattivanti e senza parole che sembrano mantra o preghiere. Il risultato è uno spazio sonoro in cui l’ascoltatore può percepire e sognare originali strutture melodiche innovative.
Sabato 3 agosto, spazio a “l’usignolo del gypsy-jazz”, Tatiana Eva-Marie. Cantante, attrice e bandleader acclamata come la “millennial che sta scuotendo il mondo del jazz”, Tatiana è nata in Svizzera ma è di casa tra Parigi e New York. Tatiana è conosciuta in particolare come vocalist della Avalon Jazz Band, gruppo dallo stile vintage che ha raggiunto più di 70 milioni di visualizzazioni su YouTube. Spirito musicale curioso e vivace, diviso fra le radici balcaniche e le atmosfere della scena artistica parig