La scena, ormai, è tristemente quotidiana. Anche questa mattina gruppi di studenti che abitano a Sestu e frequentano la scuola a Cagliari, sono rimasti a terra. Perché l’Arst, la spa regionale del Servizio pubblico, fa il bello e cattivo tempo e toglie corse all’improvviso. È successo di nuovo oggi, viene da dire puntualmente, quando il pullman delle 7.50 non è passato.
È dall’inizio dell’anno che a Sestu il già complicato sistema dei trasporti sta diventando un incubo. Senza che la sindaca Paola Secci abbia mai preso posizione, almeno ufficialmente. Il risultato è che Sestu è l’unico Comune della Città metropolitana di Cagliari che confina col capoluogo e non ha un servizio di trasporto pubblico urbano, come succede a Quartu, Quartucciu, Monserrato, Elmas e Assemini. Financo Decimo, che è decisamente più lontano rispetto a Sestu, è collegato con Cagliari.
Gli studenti non ce la fanno più e con loro i genitori. “Non è più possibile avere una vita normale”, rimbalza la protesta nelle chat e da lì nei giornali. I giovani non sanno più se possono arrivare a scuola. E per tutta risposta l’Arst incolpa gli studenti accusandoli di “non sapersi sistemare nei pullman”. Di tanto in tanto l’azienda guidata dall’amministratore unico Roberto Neroni manda una sorta di ispettore per far salire gli utenti. Una sorta di addetto a trasformare i mezzi in una scatola di sardine.
In un mondo normale, il Comune prenderebbe almeno posizione. Ma siccome la Secci è quota Riformatori come uno dei partiti che governa in Regione, ecco il silenzio. Eppure guida da presidente anche il Cal, il Consiglio delle autonomie locali, prima donna a ricoprire l’incarico. Con una prima cittadina non pervenuta, gli studenti sono costretti a protestare da soli, insieme ai genitori. E nulla si muove nemmeno sul fronte del Ctm, l’azienda del trasporto pubblico urbano cui spetterebbe prendersi in carico i collegamenti con Sestu, ma nemmeno questo succede. Non si sente neppure la voce di Michele Cossa, il consigliere regionale di Sestu che lì prende i voti, ma il risultato sull’incubo dei trasporti non lo ha ancora portato a casa. Se poi succede che la politica si manda le lettere da ente a ente senza renderle pubbliche, è pure peggio, visto che la situazione continua a peggiorare anziché migliorare.
Sestu è il Comune dove ricade tutta la zona commerciale costruita lungo la vecchia Statale 131, ma non c’è un pullman che collega il Comune con la Corte del Sole, per esempio, e tutte le attività commerciali vicine. Insomma, per ragioni squisitamente politiche, a Sestu non si protesta contro i disservizi. “Anzi, contro l’assenza di servizi”, continua la protesta sulla chat che raccoglie i genitori degli studenti.
Ci sarebbe il tanto per consegnare le schede elettorali. Per ora una madre ha annunciato “una denuncia ai carabinieri”, perché “così non si può andare avanti”. L’appello ai giornali è chiaro: “Aiutateci, fate un diario quotidiano sui disservizi dell’Arst e sul Ctm che non ascolta i nostri appelli, viviamo una situazione di isolamento non più accettabile”.