Dopo dieci anni dal terribile fatto che le ha cambiato la vita oggi per Valentina Pitzalis è stato un giorno di rinascita. La giovane, nata a Cagliari e cresciuta a Carbonia, nel 2011 rimase terribilmente sfigurata dopo che l’ex marito le aveva dato fuoco e oggi le è stata consegnata la mano bionica ‘Nexus’. Valentina è la prima persona in Italia a poter utilizzare questa particolare tecnologia.
Ora Valentina potrà riacquisire le funzionalità dell’arto sinistro, grazie alla protesi più evoluta al mondo. Alla conferenza stampa erano presenti Roberto Ariagno – direttore di Officina Ortopedica Maria Adelaide – che ha consegnato la protesi a Valentina, spiegandole e mostrandole le particolarità che la caratterizzano, Riccardo Perdomi, Presidente dell’Associazione Fare X bene, che in questi anni ha affiancato e sostenuto Valentina nel suo percorso di riscatto e rinascita. Potente, veloce e leggera, la mano applicata dall’Officina Ortopedica è stata progettata sulla base di numerosi dati misurati e raccolti per essere più anatomicamente proporzionata e allo stesso tempo avere un’estetica migliore. La motorizzazione della presa e della rotazione del pollice viene utilizzata in modalità dinamica simultaneamente, permettendo un controllo intuitivo del pollice.
Il costo della Nexus, si legge nella notizia, è stato coperto in parte dalla Asl di Carbonia e in parte grazie a una raccolta fondi realizzata ben nove anni fa da Fondazione Doppia Difesa. “Sono felicissima e molto emozionata. Per me è un sogno che finalmente si avvera”, ha dichiarato Valentina Pitzalis. “Dopo 10 anni, ho di nuovo la mano sinistra e non vedo l’ora di imparare ad usarla al meglio. Ringrazio la mia famiglia, le persone a me care, le associazioni che mi hanno permesso di percorrere la strada, spesso in salita, per arrivare fino a qui. Ancora ho molto da fare e realizzare, ma ora posso dire di essere una vera Wonder Woman!”.
“È una protesi sofisticata che può cambiare la vita delle persone – aggiunge Elisa Mighetti, ingegnere biomedico – che però costa 40 mila euro a fronte dei 15 mila coperti dal servizio sanitario nazionale che speriamo presto cambi il tariffario per poter aiutare le persone che si trovano in queste situazioni di grande difficoltà”. “Ma non tutte le persone che hanno bisogno di apparecchiature di questo tipo possono fare conto su sostegni come questi”, conclude Alessio Ariagno, amministratore unico di Officina Ortopedica Maria Adelaide.