Tremila visitatori all’Expo del turismo. “Abbiamo mostrato il meglio dell’Isola”

Grande successo per l’edizione 2019 dell’Expo del turismo culturale in Sardegna che si è chiuso ieri sera a Barumini. Tremila visitatori giunti da tutta la Sardegna e non solo, 37 beni culturali sardi, più 25 operatori isolani dell’enogastronomia e artigianato, 5 tour operator, e giornalisti italiani ed esteri. Ma ancora due siti Unesco ospiti: Val di Noto e le sue città tardo barocche e Matera, capitale europea della cultura. “L’appuntamento di quest’anno ha rappresentato un momento di incontro tra importanti siti Unesco e di pregio per l’archeologia mondiale, in particolare delle isole del Mediterraneo – dice il sindaco e presidente della Fondazione Barumini sistema cultura, Emanuele Lilliu – l’Expo si è confermato uno dei maggiori eventi per la diffusione dell’immagine di una regione legata oltre che alle sue valenze storico-culturali anche alle produzioni d’eccellenza di altri settori come quello dell’agroalimentare e dell’artigianato artistico. L’evento è uno dei momenti di sintesi del grande impegno profuso dalla Fondazione Barumini e dall’amministrazione comunale per l’integrazione dell’offerta turistica e la creazione delle migliori condizioni per generare nuovi flussi di visitatori dall’Expo, appuntamento ormai consolidato in autunno, arriva infine un segnale forte di quanto la Sardegna possa essere attrattiva anche nei mesi spalla e di quanto le aree interne possano offrire una valida alternativa all’offerta marino-balneare dell’Isola o a un suo completamento”.

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Al centro dei dibattiti anche le nuove tecnologie come supporto ai turisti e ai visitatori per fruire meglio delle bellezze archeologiche, con un focus sulle buone pratiche arrivate da esperti nazionali del ‘mondo game’ e della realtà virtuale. Durante il confronto sono stati presentati casi di successo tra cui la grande novità della Fondazione Barumini con il progetto ‘Nuhar 3D’, ricostruzione virtuale del nuraghe sotto il Palazzo Zapata, un chiaro esempio di come le nuove tecnologie possono essere al servizio della Cultura nei luoghi simbolo dell’archeologia sarda come Barumini con il suo sito Unesco di Su Nuraxi.

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“Questo progetto rientra nell’adeguare l’evoluzione culturale che dalla tradizionale attività di tutela e conservazione aggiunge quelle di valorizzazione, fruizione e gestione economica – dice il segretario generale della Fondazione Barumini, Tonino Chironi – il processo tecnologico ha messo ha disposizione del settore cultura un insieme di strumenti che hanno cambiato forme e contenuti della produzione e della fruizione culturale – aggiunge – lo stesso concetto di ‘bene culturale’ si è esteso fino a comprendere il paesaggio, le produzioni tipiche, l’artigianato artistico. Tutto questo vuol dire economia del territorio generata dalla cultura e che permette di raggiungere obiettivi di innovazione utilizzando nuove tecnologie per l’informazione, comunicazione, promozione e marketing”.

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