Barumini capitale del turismo culturale: ‘Modello di sviluppo e lavoro in Europa’

Barumini con i suoi tesori storici e archeologici, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, diventa modello vincente e punto di riferimento in tutta la Sardegna e in Europa nella gestione dei siti e del turismo culturale. Con i suoi circa 140mila ingressi – dal mese di gennaio a oggi – e un incremento del 10 per cento di visitatori rispetto allo scorso anno nei siti di Su Nuraxi, Casa Zapata e nel centro Lilliu, il Comune della Marmilla si fa promotore di un progetto che punta a codificare le linee guida per modelli di gestione vincente da esportare.

Nascerà così la ‘Carta di Barumini’, che sarà firmata e presentata il prossimo fine settimana, 29 e 30 novembre, in occasione della sesta edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, insieme con il Comune di Barumini e con il patrocinio del Polo Museale della Sardegna. Ad aderire al progetto altre importanti realtà italiane ed europee come il museo a cielo aperto di Minorca, con i suoi monumenti megalitici candidati al riconoscimento dell’Unesco a patrimonio dell’umanità, il sito siciliano Val di Noto già patrimonio Unesco con le sue città tardo barocche e l’ospite d’onore dell’edizione 2019: Matera, capitale europea della cultura.

A raccontare l’importanza dell’evento e del progetto è il sindaco Emanuele Lilliu. “Grazie al ruolo che ha assunto ormai da tempo Barumini nella gestione dei siti culturali archeologici e, in particolare, quelli patrimonio dell’umanità Unesco – spiega il primo cittadino -, abbiamo voluto condividere il nostro modello con le isole del Mediterraneo. L’idea è quella di sviluppare modelli condivisi sulle buone pratiche di gestione con altre realtà internazionali che vivono i nostri stessi problemi. Pensiamo ai trasporti o, in generale, all’insularità: sentiamo la necessità di allargare la rete che si è creata in questi anni attorno al nostro sito, condividendo esperienze virtuose per la crescita delle nostre singole realtà su tutti i settori economici connessi a quello turistico-culturale”.

Il sindaco di Barumini Emanuele Lilliu

Oltre agli ospiti d’eccezione presenti, sabato e domenica l’Expo accoglierà 23 operatori isolani dell’enogastronomia e artigianato, 5 tour operator e 35 poli culturali sardi. “Ogni anno all’appuntamento partecipano sempre più rappresentanti di beni culturali sardi ed espositori, che possono incontrare i tour operator nazionali ed esteri del settore. Quest’anno sarà organizzato anche un ‘educational tour’ con giornalisti nazionali che potranno conoscere meglio e dare risalto al nostro enorme patrimonio”, sottolinea Lilliu. L’esperienza di Barumini diventa così buona pratica a livello internazionale, da esportare e condividere con altri siti, in particolare quelli Unesco. “Il modello di Barumini si è consolidato, ci siamo arrivati in particolare grazie al lavoro della Fondazione che oggi dà lavoro a oltre 60 persone, per la maggior parte giovani e del territorio. Un modello apprezzato ormai a livello internazionale tanto che nei giorni precedenti all’Expo, il 27 e il 28 novembre, saremo a Ibiza per rappresentare l’Italia, come unico sito del Paese, alla manifestazione incentrata sulla valorizzazione dei siti Unesco”, continua il sindaco.

Un modello di gestione che genera occupazione sul territorio, obiettivo che sarà perseguito anche grazie all’altra novità che sarà lanciata durante l’Expo: l’attivazione del primo Corso universitario per restauratori. “Fino a oggi per poter ottenere la laurea in questo settore bisognava andare a Firenze o a Roma. Ora grazie alla collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Sassari, l’unica accademia in Sardegna che presto avrà valenza regionale aprendo diverse sedi nell’isola, sarà possibile raggiungere questo nuovo importante obiettivo affiancando Sassari in questo specifico corso. Gli studenti che si iscriveranno a Barumini potranno lavorare sul campo direttamente su un sito Unesco. Un’esperienza unica per la loro futura professione e per rendere più prestigioso il loro curriculum”. (mar.pi.)

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