Fase 2, i viaggi tra regioni dal 3 giugno: il Governo deciderà in base ai contagi

C’è un’altra incognita che pesa sulla futura – e al momento ancora eventuale – stagione turistica,  dopo le preoccupazioni sollevate dagli operatori. È il prossimo report settimanale del monitoraggio sui contagi di Covid-19 in Italia che fornirà le indicazioni per concedere il via libera agli spostamenti tra le regioni a partire dal 3 giugno. Ma l’apertura alla mobilità in tutta la Penisola potrebbe avere delle limitazioni. Se, infatti, sarà il Governo a decidere, i governatori avranno comunque il potere di imporre limitazioni per controllare o impedire l’ingresso a chi proviene da zone ad alto tasso di contagio. L’idea è perciò di consentire gli spostamenti solo tra le Regioni che abbiano lo stesso livello di rischio.

Come riporta il Corriere della Sera nei prossimi giorni si metteranno a punto i dettagli del percorso stabilito in base a questa regola: così per esempio la Sardegna, che ha l’indice di contagio più basso d’Italia, potrebbe ricevere turisti solo da Regioni come Basilicata, Molise e Valle D’Aosta (vedi mappa Rt sotto).

fonte Corriere della Sera

L’assegnazione del livello – si spiega – avviene elaborando i 21 punti del monitoraggio messo a punto dal ministero della Salute. Ogni settimana, di venerdì quindi si attende quello di oggi, le Regioni hanno l’obbligo di comunicare una serie di parametri e l’incrocio di questi dati fornisce la valutazione complessiva. In particolare devono rendere noto l’Rt (il tasso di contagiosità che ha sostituito l’R0), il numero dei tamponi effettuati e una serie di dati relativi alla tenuta del sistema sanitario, con un’attenzione particolare alle terapie intensive. Incrociando queste informazioni si arriva al livello di rischio che può essere ‘basso’, ‘moderato’ o ‘alto’. E questo consente di prendere i provvedimenti necessari a tenere al sicuro i cittadini, ma nello stesso tempo proseguire nell’avanzamento della fase 2 così come stabilito nel Dpcm entrato in vigore il 18 maggio.

Ma, come sottolineato dalla fondazione Gimbe, la Sardegna ha un difetto nei numeri che servono per costruire l’Rt: nell’Isola si fanno troppo pochi tamponi e ciò influenza il calcolo finale del tasso di contagio.

Il 29 maggio, dunque, il governo analizzerà i dati e deciderà se la mobilità interregionale può valere per tutti o se invece dovranno essere previste eccezioni. E questo potrebbe valere anche per singole città o paesi. Il provvedimento non sarà comunque definitivo, ma verrà valutato e aggiornato sulla base dei risultati settimanali. E modificato a seconda di un miglioramento o peggioramento della situazione che determina la valutazione di rischio.

Con la scelta di delegare l’apertura alle Regioni, il Governo farà sì che ognuno procederà come vuole. Così come sta facendo già la Sardegna, con il presidente Solinas che ha scelto il passaporto sanitario per limitare gli ingressi nell’Isola. Senza spiegare e chiarire di fatto come dovrebbe funzionare e anche se ieri lo stesso ministro Boccia ha chiarito che “non c’è nulla di concreto su questo”.

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