Sul comignolo di entrambe era stato dipinto lo stemma dei Quattro mori, poi sulla fiancata la scritta Sardegna e il nome, di richiamo identitario. Con le due navi a noleggio, ribattezzate Scintu (in onore al maresciallo Raimondo) e Dimonios (in onore alla Brigata Sassari), la giunta Cappellacci nel 2011 aveva lanciato la sfida al caro-traghetti e alle grandi compagnie di navigazione. L’operazione, nota, è quella della Flotta sarda: biglietti ribassati per “riportare turisti e sardi nell’Isola”: un esperimento stagionale, durato due estati di seguito con il coinvolgimento della partecipata Saremar. Fino all’annuncio dato dallo stesso presidente dello stop nella primavera del 2013, l’operazione – con tanto di partecipata realizzata apposta – era finita anche nel mirino della Corte dei conti. I magistrati contabili avevano addirittura scritto a tal proposito di “fenomeni corruttivi”. Leggi: Flotta sarda, la Corte dei conti parla di “fenomeni corruttivi”
Il noleggio e la gestione costavano 40mila euro al giorno, 7 milioni e 200 mila euro ogni tre mesi, moltiplicato per due. E conti decisamente in rosso.
In particolare la nave Scintu, passata di mano alla Norman Atlantic oggi in fiamme nell’Adriatico con a bordo 466 persone, era stata costruita dai cantieri navali Visentini nel 2009. Poi liquidata e presa a nolo dalla Regione Sardegna: operativa dal 15 giugno 2011 al 15 settembre 2011 sulla tratta tra Golfo Aranci e Civitavecchia, e dal 16 gennaio 2012 sulla tratta Olbia-Civitavecchia. Conclusa l’esperienza della Flotta Sarda dal settembre 2012 la nave è rimasta nel porto di Oristano e una volta scaduto il noleggio con la Saremar gli armatori hanno siglato un contratto con la Grandi Navi Veloci per la Genova-Palermo sostituendo provvisoriamente la Splendid, impegnata in manutenzioni. Nel 2013 il traghetto è quindi noleggiato alla Moby per il trasporto sulla Livorno-Olbia. Infine dal dicembre di quest’anno è stata noleggiata alla greca Anek Lines per il collegamento Venezia- Igoumenitsa-Patrasso.