Le sardine sarde tra i 100mila di Roma: anche l’Isola sbarca al raduno nazionale

Migliaia di sardine hanno invaso piazza San Giovanni a Roma per il primo raduno nazionale di questo movimento spontaneo che nelle ultime settimane ha invaso numerose piazze della Penisola. A Roma sono sbarcati anche dalla Sardegna dove le sardine hanno cominciato a muovere i primi passi in diverse città. Manca l’ufficialità dei numeri, la questura parla di 35mila persone, gli organizzatori del raduno sostengono siano centomila. Ma a prescindere dai numeri è sono le parole riportate dall’Ansa, del fondatore delle sardine, Mattia Sartori, a sentenziare che “l’ obiettivo è stato raggiunto” visto che l’idea era “riempire la piazza e cambiare un po’ la percezione della politica in questi anni”.

Sartori è intervenuto dal palco dal quale ha elencato le proposte del movimento tra cui ripensare ai decreti sicurezza e solo dopo qualche brusio della piazza ha corretto il tiro parlando di abrogazione. Tra le altre richieste c’è quella di la necessità di una politica che agisca nelle proprie sedi e non sempre in campagna elettorale e che i ministri comunichino solo per canali istituzionali. Infine, che “la violenza sia esclusa dalla politica nei toni e nei contenuti e che quella verbale sia equiparata a quella fisica”. Un movimento che riesce a coinvolgere questo numero di persone deve prima o poi fare i conti con il proprio futuro e trovare un punto di caduta. Santori, pensa già a come “ripartire a gennaio con una nuova ondata di partecipazione”. L’appuntamento di Roma battezzerà anche la prima riunione dei responsabili territoriali delle sardine. Dopo i vari interventi è stata intonata Bella ciao, diventato ormai l’inno del movimento.

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E oggi anche le sardine sarde che non hanno partecipato al raduno di Roma sono comunque scese in piazza. Stasera è stata la volta di Sassari, in piazza Fiume, e Olbia dove il movimento si è ritrovato in piazzetta Panedda [nella foto a fianco] per chiedere risposte alla politica. A Sassari, dove hanno partecipato poco più di 500 persone, è stato esposto  su un terrazzino che si affaccia sulla piazza, uno striscione dagli attivisti di Casapound, in cui c’era scritto ‘sardi si, sardine mai’. Lo striscione è stato rimosso in pochi istanti dagli agenti della Digos di Sassari, che presidiavano la manifestazione. Questo non è bastato, però, a scatenare la reazione delle sardine, prima con fischi e poi con il coro di Bella ciao. A Olbia centinaia di persone hanno aderito alla manifestazione organizzata dal gruppo Facebook ‘6000 Sardine galluresi’.

Anche in Sardegna, dunque, comincia ad attecchire l’idea di un’organizzazione che metta nero su bianco le tematiche che le sardine dovranno trattare. Dopo il raduno in piazza a Cagliari il 7 dicembre, è stata convocata la prima riunione sulla pagina del gruppo Facebook. L’appuntamento è stato fissato per il 21 dicembre, con regole precise. Innanzitutto il numero di partecipanti che non può andare oltre le 195 persone perché così ne può ospitare il teatro TsE in via Quintino Sella a Cagliari. La seconda regola è il contributo di un euro per le spese vive dell’appuntamento e poi la volontà di “conoscersi per capire chi siamo e cosa vogliamo fare”.

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