Pazienti nei corridoi, foto choc: umiliazione e sofferenza. Ma per Nieddu va tutto bene

Pazienti ammassati nei corridoi. Alla vista di tutti. Ciascuno rannicchiato nella propria barella, nemmeno su un letto. Sofferenza e umiliazione insieme. Tutto in una foto, arrivata nella posta di Sardinia Post proprio da un malato che ha chiesto di mantenere l’anonimato. Eppure l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, continua a dire che va tutto benissimo.

È la foto che non avremmo voluto vedere. Perché guardando l’immagine, coi pazienti in quelle condizioni, i corridoi usati come stanze, il sacco della biancheria sporca accanto, la rabbia non si può contenere. C’è di tutto in mezzo ai malati raggomitolati nelle barelle, c’è anche una scatola di cartone con dentro chissà cosa. E poi si vede un contenitore con lenzuola, presumibilmente sporche e dietro ancora un altro ancora, di colore verde.

Sono lì i pazienti. In fondo alla vetrata c’è roba poggiata. Non si capisce benissimo cosa possa essere. Ma l’idea è quella dello sgabuzzino. Tutto poggiato alla bell’e meglio. A vedere come stanno sulle barelle i malati, non si può certo pensare che abbiamo la forza per protestare. Ma così si capisce anche perché negli ospedali dell’Isola, i familiari non possano entrare. Siano tenuti lontano da quella situazione vergognosa.

Chissà se l’assessore a Nieddu stia andando in giro per gli ospedali. E se solo pensasse che in quelle condizioni potrebbe esserci lui, forse non direbbe che la sanità sarda va alla grande, fregandosi dei ricorsi e delle lettere aperte. Della tantissime segnalazioni che il personale sanitario continua a fare. Da lungo tempo. Anche perché se ciascuno di noi pensasse che in uno quei letti ci fosse un proprio parente, perderebbe la calma. Di certo la serenità (l’articolo continua dopo la foto).

A Sardinia Post è arrivata la foto dello scandolo dopo che il nostro giornale ha raccontato cosa sta succedendo col diritto alla salute nell’Isola. A Carbonia i turni massacranti alla Pronto Soccorso, con la salute a rischio tanto per i pazienti quanto per il personale sanitario, è stato depositato un ricorso al Tribunale del lavoro. Anche perché la gestione del Covid è torna a essere un incubo. Sul piede di guerra anche Anaoo Sardegna, il sindacato dei medici che ha scritto una lettera aperta ai cittadini spiegando che la sanità incapace di curare è colpa di chi organizza.

Ma Nieddu, attraverso i quotidiani sardi, ha disegnato una sanità da eccellenza. L’assessore ha ammesso solo qualche problemino sulla “carenza di specialisti”, per il resto ha racconto di un’assistenza medica e ospedaliera fatta di “concorsi” a raffica, “oltre 100 i quelli a gestione unificata e aziendale attivati da inizio 2019 – ha detto a L’Unione Sarda -, di questi 65 sono già conclusi”.

Toni trionfali di Nieddu sui numeri degli organici, come se non esistesse un problema, come se non ci fossero abbastanza ricorsi e denunce. “Nel 2019 – ha continuato l’assessore – il totale del personale era di 17.955 unità di cui 13.696 nel comparto e 4.259 nella dirigenza medica. A luglio 2022 possiamo contare su 22.676 professionisti: 5.242 della dirigenza e 17.434 comparto a fronte di 5.923 assunzioni da quando sono in carica”.

Poi l’assessore si è autoincensito dicendo che “per la prima volta abbiamo usato lo strumento delle Risorse aggiuntive regionali”-. Peccato che si tratta di una scelta dettata dall’emergenza, per provare a contenere le liste d’attesa andate fuori controllo (leggi qui). Non esattamente un modello di sanità da copiare.

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