Joelle Demontis, la donna di 58 anni di origini tunisine, uccisa in un appartamento di via Dei Donoratico, a Cagliari, è morta per il complesso dei traumi interni ed esterni, in particolare quelli riscontrati sul busto-torace e sulla testa. In pratica, è stata massacrata di botte, sia a mani nude che con oggetti contundenti, forse la parte finale del flessibile della doccia. È quanto emerge dall’autopsia effettuata oggi al Policlinico universitario di Monserrato dal medico legale Roberto Demontis.
Gli esami sono durati oltre quattro ore e hanno stabilito che la morte risale alle 19 di venerdì 8 settembre. Tra le numerose ferite, quelle più gravi sono risultate le lesioni interne. Ormai certo, inoltre, che il cadavere sia stato accuratamente lavato dopo il delitto. Sono stati anche eseguiti i prelievi per gli esami istologici e tossicologici, richiesti dal pm Daniele Caria che coordina le indagini. Accusati del delitto, due coinquilini della vittima: Giorgio Reciso, 40 anni, che si trovava già ai domiciliari per maltrattamenti in famiglia, e Marta Dessì, 26 anni, ancora piantonata in ospedale per fratture alle mani e ai polsi.
LEGGI ANCHE: Donna uccisa a Cagliari, spunta il movente della gelosia