Ok dagli albergatori alla tassa per tutti: “Non sia un doppio balzello coi Comuni”

La proposta dell’assessore Chessa sulla tassa unica per tutti i turisti che arrivano in Sardegna piace anche agli albergatori, ma solo a particolari e precise condizioni. “Saremmo favorevoli all’istituzione di un contributo unico e pronti a collaborare con la Regione – assicura il presidente regionale di Federalberghi, Paolo Manca -, ma servirebbe il cambio della legge nazionale che disciplina il contributo preso dai Comuni perché non vogliamo neanche prendere in considerazione l’ipotesi del doppio balzello a livello regionale e comunale“. Il dibattito è nato dalla proposta del sindaco Paolo Truzzu di introdurre la tassa di soggiorno da un euro nel Comune di Cagliari mentre l’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, ha proposto di istituirla a livello regionale.

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Sono più di cinquanta i Comuni sardi che incassano una tassa di soggiorno dai turisti che passano dalle loro parti, un giro d’affari che per centri come Alghero e Arzachena si aggira sui due milioni di euro. “Sembra veramente improbabile che le amministrazioni comunali possano rinunciare a queste entrate, anche perché non c’è scritto come li devi usare e si utilizzano i soldi dei turisti per altri fini – spiega Manca di Federalberghi -, è esemplare il caso di Roma: incassa 120 milioni dalla tassa di soggiorno e spende sul turismo qualche centinaio di migliaia di euro”.

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La possibilità dei Comuni di incassare soldi dalle visite dei turisti è disciplinata da una legge nazionale. “Servirebbe un forte e condiviso impegno per andare a chiedere al Parlamento di cambiare la legge e, al tempo stesso, il benestare di tutti i Comuni”. L’idea di una tariffa unica renderebbe anche più semplice il compito degli albergatori su questo fronte. “Ogni Comune ha la tariffa che vuole mentre una unica, uguale per tutta la Sardegna e magari compresa nei biglietti, sarebbe molto meglio per noi – conclude il numero uno degli albergatori isolani -. Perché noi siamo quelli che la devono riscuotere, abbiamo la responsabilità penale con la compilazione di moduli e il rischio di errori che possono costare l’accusa di peculato”.

Marcello Zasso

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