Turismo, l’idea dell’assessore Chessa: “Tassa di soggiorno per tutta l’Isola”

“Non solo condivido la proposta del sindaco di Cagliari di introdurre la tassa di soggiorno nel capoluogo, ma credo siano maturi i tempi per fare un ragionamento complessivo e pensare a un’iniziativa che riguardi tutta quanta la Sardegna“. Se fosse una patita di poker, si potrebbe dire che dopo la puntata di Paolo Truzzu, l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa abbia deciso di vedere e rilanciare. “Ho detto subito a Paolo che sono favorevole a questa sua iniziativa e credo che sia arrivato il momento di affrontare la questione all’interno del Consiglio regionale – annuncia l’esponente della Giunta Solinas -. Ogni anno abbiamo circa 15 milioni di presenze, anche partendo con l’euro proposto da Truzzu per ogni turista riusciremmo ad avere risorse in più che i Comuni potrebbero sfruttare al meglio”.

La proposta di Gianni Chessa è quella di puntare sui principali monumenti o servizi dei vari Comuni. “Penso, per esempio, che Cagliari con la tassa di soggiorno potrebbe coprire anche i costi per un servizio di guardiania del Bastione – propone – è il bene identitario più importante di Cagliari e spesso sono gli stessi turisti a danneggiarlo”. L’assessore regionale a Turismo per l’occasione indossa di nuovo i panni da titolare dei Lavori pubblici al Comune di Cagliari. “Quando sulle lastre sistemate per far sedere le persone ci sale sopra un turista per scattare una foto al panorama, non sa che rischia seriamente di danneggiarle e non sa neanche le difficoltà che ci sono per bandire la gara e poter sistemare anche una singola lastra – precisa Chessa – sfruttare le entrate della tassa di soggiorno anche per tenere pulito e intatto il monumento del Bastione credo potrebbe essere uno dei modi migliori di farlo”.

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“Ogni amministrazione comunale dovrebbe scegliere una destinazione principale per i fondi della tassa di soggiorno, ma soprattutto – ed è la prima cosa che Chessa ricorda di aver detto a Paolo Truzzu quando ha lanciato la proposta -, i cittadini devono sapere prima come verranno spesi quei soldi: tutto deve essere chiaro e trasparente“. Secondo l’esponente del Psd’Az si può partire con l’euro proposto dal sindaco di Cagliari, ma per poi andare oltre. “Dalle altre parti si pagano già 4-5 euro e siamo tutti sempre disposti a spendere: l’altro giorno in un comune bar di Verona ho pagato 50 centesimi un bicchiere d’acqua, anche quella è una tassa di soggiorno”.

C’è chi storce il naso per paura che aumentare i costi per venire in Sardegna possa avere ripercussioni negative. “Il turista produce spazzatura e consuma il territorio: più gente arriva, più serve manutenzione e una tassa di soggiorno non deve far spavento agli operatori turistici – spiega -. La Sardegna sta diventando sempre più appetibile e se da una parte ha sempre più bisogno di servizi, dall’altra i Comuni hanno sempre meno risorse”.

Secondo l’assessore regionale al Turismo “un euro è anche poco” per la tassa di soggiorno. “Se i turisti dovessero andare da altre parti il problema non sarebbe di certo quello. Si parla sempre dei costi per raggiungere l’Isola, ma d’estate abbiamo il pienone col caro trasporti mentre d’inverno i collegamenti sono vuoti perché, tolto il mare, non abbiamo servizi nell’entroterra e non siamo ancora appetibili – conclude Gianni Chessa – dobbiamo attrezzare la regione d’inverno così com’è d’estate. E le risorse della tassa di soggiorno potrebbero essere molto utili”.

Marcello Zasso

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