Nuovo Dpcm, a casa dalle 22 alle 5. Centri commerciali: cosa resta aperto

Tutti a casa alle 22 e durante il week-end nei centri commerciali restano aperti solo le attività alimentari, le farmacie, le tabaccherie e le edicole. Sono queste le due principali regole alle quali si devono adeguare i sardi con il nuovo Dpcm, spiegato ieri dal presidente Giuseppe Conte nella conferenza stampa da Palazzo Chigi. Il decreto, come noto, ha introdotto per la prima volta una ripartizione dell’Italia in tre gruppi: zone gialle, alla quale appartiene la nostra Isola, e poi le arancioni e le rosse, a seconda del grado di rischio. Cioè la pericolosità di trasmissione del virus, calcolata attraverso l’indice di contagio Rt più altri ventuno parametri.

Al momento in Sardegna il virus circola come in tutto il Paese, ma con una crescita bassa. Di qui appunto il livello  moderato che impone comunque ulteriori restrizioni rispetto a quelle attualmente vigenti. Finora non c’era l’obbligo di ritornare a casa a una determinata ora: da domani, invece, dalle 22 alle 5 si può uscire solo per motivi di lavoro e di salute, o per ragioni urgenti. E rigorosamente con l’autocertificazione (clicca qui per scaricare il modulo). In tutti gli altri casi bisogna rispettare il coprifuoco.

La Sardegna è zona gialla insieme ad Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Toscana, Umbria, Veneto e le Province di Trento e Bolzano. Sono state classificate come arancioni, cioè con medio rischio, la Puglia e la Sicilia. L’area rossa, quella con il più elevato grado di pericolosità sulla diffusione del virus, include Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, dove scatterannon le misure più rigorose, comprese le militazioni negli spostamenti per l’intera giornata, oltre che la chiusura della gran parte delle attività commerciali considerate non essenziali (tra cui i centri benessere).

Anche in Sardegna, come in tutte le zone gialle, non possono aprire cinema, teatri e palestre. I centri estetici e i saloni di parrucchieria, invece, continuano a funzionare regolamente, perché rientrano nei servizi alla persona. Nessuna restrizione, infatti, nemmeno su farmacie, banche ed edicole, sebbene gli ingressi devono essere consentiti nel rispetto rigoroso delle norme anti-contagio, come uso di mascherine, distanziamento e igienizzazzione delle mani. L‘attività fisica, sempre prima delle 22, si può svolgere, evitando di stare vicini, se lo sport è di squadra.

Per bar e ristoranti non cambia null nelle zone gialle: sino alle 18 possono fare anche servizio a tavolino. Dopo, sino alle 22, è consentito invece solo l’asporto, ma la consumazione di cibo e bevanda non può avvenire in strada. Senza limiti la consegna a domicilio. Quanto ai centri commerciali: il sabato e la domenica chiudono tutti i negozi, tranne le attività essenziali. Quindi saracinesche abbassate per abbigliamento e scarpe, mentre restano aperti i market interni, le edicole e le tabaccherie. I mezzi pubblici devono viaggiare più vuoti: il coefficiente di riempimento non può superare il 50 per cento.

Infine le visite ai parenti: nelle zone gialle come la Sardegna non sono vietate, ma il presidente Conte ha raccomandanto di ridurle al minimo, perché “sono occasioni di pericolo per la diffusione del virus”. (al. car.)

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