“A Cagliari i casi di Covid-19 sono passati da 9 a 28 in una settimana“. Lo dice il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che sotto il profilo della comunicazione è paassato dal massimo allarmismo (con tanto di manifesti) durante la quarantena a toni pacati. Da 9 a 28 significa che i contagi sono triplicati. Ma per il primo cittadino del capoluogo “tutto sommato non è un dato preoccupante”. A marzo e aprile, quando i casi erano decisamente meno, Truzzu chiedeva il massimo rigore perché “questo virus è letale”.
Dietro la nuova posizione del sindaco c’è la difesa a Christian Solinas, finito nel mirino delle polemiche da parte di alcuni governatori italiani (Nicola Zingaretti del Lazio e Vincenzo De Luca della Campania) per via dei turisti che si sono ammalati durante la vacanza in Sardegna. Una situazione di cui è responsabile in primo luogo il presidente Christian Solinas che ha ‘venduto’ la Sardegna come ‘Isola covid-free’ abbassando la soglia di attenzione sulle misure anti-contagio. Non solo: Solinas, per settimane, aveva girato le tv nazionali parlando prima di passaporto sanitario, poi di test salivari, poi di patentino sanitario. Alla fine ha derubricato i controlli a semplice registrazione sul sito istituzionale, una sorta di inutile autocertificazione.
Adesso il centrodestra sostiene che la colpa dei mancati test all’ingresso durante i mesi estivi sia colpa del Goverrno. In realtà Solinas pretendeva che fosse Roma a fornire i reagenti alla Sardegna. E nella fase prfecedente, quando il governatore sardo chiedeva di arriva nell’Isola col tampone fatto, voleva obbligare i turisti a farlo prima della partenza. Di fatto imponendo in altre regioni misure non previste. Di qui lo scontro con Roma. Fatto sta che pure a Cagliari il coronavirus è tornato a diffondersi. Ragion per cui distanziamento sociale e mascherina sono doverosi nell’interesse di tutti.