La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo per naufragio relativamente alla tragedia del barchino soccorso al largo di Sant’Antioco con due morti, otto dispersi e tre superstiti. La Guardia costiera ha raccolto le testimonianze proprio dei tre algerini per chiarire tutti i punti della tragedia. Da quanto si apprende l’allarme è scattato giovedì notte, quando è arrivata la segnalazione del barchino alla deriva.
La Capitaneria di porto e la Guardia di finanza hanno subito inviato sul posto le motovedette, ma solo venerdì mattina il barchino è stato individuato vicino all’Isola del Toro.
I tre sono stati soccorsi e hanno dichiarato che altri dieci migranti si erano tuffati in mare per raggiungere a nuoto la costa. Ieri sera è stato recuperato il primo cadavere, questa mattina il secondo. Adesso sono in corso le ricerche degli altri otto dispersi. In azione elicotteri di Aeronautica, Guardia di finanza e presto anche il mezzo aereo della Guardia costiera, in mare motovedette di Capitaneria e Reparto operativo aeronavale delle Fiamme gialle.
“Stiamo proseguendo con le nostre attività di ricerca in mare con la speranza di riuscire a trovare altri migranti. Al lavoro ci sono i nostri mezzi navali e aerei e abbiamo la collaborazione della Guardia di finanza, dei mezzi di Frontex e dell’Aeronautica, mentre a terra operano carabinieri e polizia”. Così il comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, Giuseppe Minotauro, sul naufragio avvenuto a Sant’Antioco. “Le ricerche proseguiranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni anche con l’intervento dell’aereo Manta della Guardia costiera che già oggi pomeriggio ha sorvolato la zona”, ha detto ancora il comandante Minotauro, che coordina tutte le operazioni.