“Live di Vasco, pessima accoglienza”: Sardegna Concerti attacca il Comune

La sua nave è ripartita, i 70 Tir sono stati nuovamente imbarcati alla volta del Continente e i due concerti di Vasco Rossi a Cagliari possono passare alla storia dei grandi eventi in Sardegna. Ma ora si aprono strascichi che nemmeno le polemiche per le file, i decibel, il traffico in tilt della due giorni tra il 18 e 19 giugno avevano aperto. Massimo Palmas, titolare di Sardegna Concerti una delle più grandi organizzazioni di eventi dal vivo in Sardegna e partner nell’Isola della società che ha organizzato i live di Vasco a Cagliari, ha messo nero su bianco una serie di lamentele contro la precedente giunta comunale del capoluogo, guidata Massimo Zedda, e le ha inviate ufficialmente al neo sindaco Paolo Truzzu. Le accuse principali: pessima accoglienza della città dal punto di vista dell’azione istituzionale e comportamento scorretto da parte dell’Ente Fiera nei confronti dell’organizzazione dell’evento di Vasco.

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Il primo bersaglio è la Fiera. “La Live Nation Italia, produttore del tour, aveva posto un’unica condizione per poter approdare in Sardegna – spiega Sardegna Concerti nella nota diffusa alle testate giornalistiche -: disporre, gratuitamente, di una struttura con una capienza di almeno 30 mila posti. Sardegna Concerti, referente della Live Nation per l’isola, fin dal mese di settembre 2018, ha rappresentato tali condizioni in maniera chiara e inequivocabile alla Fiera di Cagliari, sollecitando la stessa a richiedere un sostegno da parte dell’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, il quale per ovvi motivi di interesse turistico ha garantito il suo sostegno”. Poi il dietrofront, secondo quanto riporta l’agenzia di concerti: “Tutto sembrava procedere per il meglio finché, a poche settimane dal concerto, la Fiera, adottando comportamenti e metodi impensabili per una struttura di diritto pubblico, ha rinnegato gli impegni presi e ha cercato in ogni modo di ‘far cassa’ a spese dell’evento. Un atteggiamento inqualificabile che sarà ovviamente perseguito con le opportune iniziative legali dei diretti interessati, ma che al momento ha generato l’indignazione dell’intero staff del Vasco Tour, producendo un gravissimo danno d’immagine per Cagliari”, scrive Massimo Palmas.

Poi l’elenco delle mancanze prosegue con il dito puntato sull’amministrazione Zedda, che ha chiuso il suo mandato appena due giorni prima del grande concerto con le elezioni del 16 giugno, vinte dal centrodestra e da Paolo Truzzu. “Il Comune di Cagliari, che avrebbe dovuto essere il principale ‘facilitatore’ dell’evento è riuscito a contribuire alla pessima accoglienza riservata al tour di Vasco Rossi – scrive Palmas -: per consentire il parcheggio dei 70 Tir al seguito della produzione nell’area che ospita le reliquie dell’ex Arena Grandi Eventi ha infatti richiesto inizialmente un canone d’affitto smisurato (8.500 euro + Iva), applicando una tariffa pari a quella vigente quando la stessa era in attività”. Ma come sottolinea lo stesso imprenditore “l’iniziativa è poi saggiamente rientrata”. Non solo, secondo Palmas “il Commissario prefettizio di Cagliari ha dovuto ratificare, supponiamo per rispettare dei termini imposti dalla legge, un nuovo regolamento comunale, elaborato dalla Giunta Zedda, che potrà essere tranquillamente ribattezzato ‘contro i grandi eventi’, tanto è assurdo e autolesionista per una città che vorrebbe vivere di turismo. Tale regolamento prescrive infatti che i costi della Polizia locale generati da eventi di qualsiasi genere, in particolare quelli che prevedano un biglietto d’ingresso, gravino interamente sull’organizzatore, che sarà costretto a sostenere oneri altissimi, come i circa 40 mila euro stimati per Vasco Rossi. L’ironia della sorte ha voluto inoltre che questo regolamento fosse approvato proprio il 12 giugno 2019, il giorno di inizio dei lavori di montaggio del palco di Vasco Rossi, giusto per dargli il benvenuto”. Il regolamento cui fa riferimento Palmas è lo stesso che il neo sindaco Truzzu ha sospeso nei giorni scorsi, ma solo per le manifestazioni che non hanno scopo di lucro, in riferimento al Sardegna Pride previsto il prossimo 6 luglio in città.

Poi la sicurezza, altro tasto dolente secondo l’imprenditore musicale: “Le misure antiterrorismo imposte dalla circolare nazionale Minniti-Gabrielli, in molti casi inutili e sproporzionate, generano in tutta Italia costi elevati che variano a seconda della collocazione del sito. La Fiera di Cagliari rientra tra quelli più problematici perché situata in centro città, e nemmeno persone di grande autorità ed esperienza come il Prefetto, il Questore e il comandante della polizia urbana, hanno potuto fare più di tanto per ridurre l’impatto di queste misure sulla cittadinanza ed evitare di caricare un costo eccessivo sugli organizzatori. Tuttavia, in totale difformità rispetto all’atteggiamento collaborativo delle massime autorità, alcuni membri del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico hanno ritenuto di ‘forzare’ le proprie prerogative  imponendo misure spropositate, come per esempio la presenza di un presidio medico avanzato e ben 13 ambulanze medicalizzate, costringendo l’organizzatore ad una spesa imprevista di circa 17.500 euro. Una misura assolutamente vessatoria, perché ben al di sopra dei minimi fissati dalla legge; ma anche ridicola, considerando il fatto che lo stesso concerto, tenutosi pochi giorni prima allo stadio di San Siro a Milano, a fronte di un pubblico di quasi 65 mila persone (circa il triplo rispetto a Cagliari), sono state prescritte, come vuole la norma, solo 6 ambulanze”.

L’organizzatore si fa portavoce dell’agenzia Live Nation organizzatrice del tour di Vasco e ne prende le difese: “Nessuno avrebbe potuto immaginare uno scenario così avvilente, meno che mai Live Nation, costretta a superare le tensioni e il grave stress aggiuntivo mentre era impegnata, con uno staff di oltre 600 operatori, ad erigere il più grande scenario tecnologico mai arrivato in Sardegna. Un disagio condiviso dallo staff di Sardegna Concerti, che nulla ha potuto per evitare che i massimi dirigenti della più importante organizzazione di spettacolo italiana pronunciassero frasi come ‘mai più in Sardegna…’, vanificando del tutto gli sforzi compiuti in questi anni”. Sardegna Concerti sostiene di voler “evitare comunque ogni polemica” ma di voler “sottolineare ciò che ci sembra più rilevante e che l’esperienza del Vasco Rossi Tour ha messo a nudo, come mai prima d’ora: la totale mancanza di un’opera di coordinamento e di indirizzo da parte di chi questo ruolo doveva esercitare, ovvero il Comune di Cagliari. Dopo la fallimentare esperienza dell’Arena Grandi Eventi, l’Amministrazione Zedda non ha trovato di meglio che passare la palla alla Fiera ‘sic et simpliciter’, senza assumere alcun impegno finanziario né definire alcun accordo, pensando semplicemente a liberarsi di un problema diventato scomodo da affrontare”.

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