La posizione del 45enne che martedì sera ha aggredito l’ex sindaco di Alghero, Mario Bruno, si aggrava. Si tratta tuttavia di una storia con un doppio risvolto triste: l’uomo ha problemi mentali e ieri è fuggito all’ora di pronzo dal reparto di Psichiatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove era stato ricoverato all’indomani dell’aggressione. Con mezzi di fortuna ha raggiunto le campagne tra Alghero e Olmedo.
Il proprietario di un terreno l’ha trovato all’ingresso della sua casa: farfugliava e diceva frasi sconnesse. Ha chiesto di poter fare una chiamata. La persona all’altro capo del telefono l’ha rassicurato, ma poco dopo ha ripreso contatto col proprietario dello smartphone e si è fatto mandare la posizione tramite Whatsapp, così da consentire l’intervento dei carabinieri. I militari l’hanno caricato in auto e l’hanno riportato in ospedale, dove sono stati intensificati i controlli per impedire una nuova fuga.
Nel frattempo, emergono altri particolari dalle indigini sull’aggressione a Bruno, nella centralissima via Cagliari, che avrebbe potuto avere un finale drammatico se non si fosse trovato nei paraggi il rugbista Paco Ogert, che ha immobilizzato lo squilibrato prima che stringesse l’ex consigliere regionale con quella presa attorno al collo, quasi da wrestling, con cui lo stava facendo soffocare. Secondo quanto appreso dal’Anda, il 45enne era ricercato per essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio disposto in seguito a un’altra aggressione: qualche sera prima: stando alla ricostruzione, l’uomo avrebbe picchiato selvaggiamente il gestore del b&b in cui alloggiava.