L’ex sindaco Bruno dopo l’aggressione: “Non respiravo, ho temuto il peggio”

“Me la sono vista brutta, non riuscivo a respirare né a urlare per chiedere aiuto, quando ho realizzato che nessuno si stava accorgendo di quel che accadeva ho passato momenti terribili, sarebbero bastati pochi secondi per uccidermi”.

Ancora visibilmente provato dall’accaduto, l’ex sindaco di Alghero Mario Bruno, racconta i momenti dell’aggressione subita ieri sera nel centro di Alghero. L’autore, un 45enne con precedenti specifici e già destinatario in passato di trattamento sanitario obbligatorio, gli si è avvicinato mentre conversava con altre persone e gli ha stretto il braccio attorno al collo.

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“Lo conosco di vista, mi ha abbracciato, ha tratto in inganno me e tutti gli altri perché sembrava un gesto amichevole, tanto che l’ho salutato”, racconta l’ex consigliere regionale. “A un certo punto ha iniziato a stringere, mi ha portato la testa verso il basso, non respiravo e non riuscivo a chiedere aiuto – riferisce – ho dolore a un polso perché ho cercato di acchiapparlo per una gamba per fargli perdere l’equilibrio, ma non riuscivo”.

Alla fine qualcuno ha sentito un flebile lamento e ha allertato Paco Ogert, rugbista albanese trapiantato ad Alghero, che si trovava lì ed è intervenuto. L’aggressore è stato immobilizzato, sono stati chiamati i carabinieri, poi l’uomo è scappato e Mario Bruno è stato accompagnato all’ospedale. Attualmente non ha sporto denuncia, ma gli uomini della compagnia di Alghero sono sulle tracce dell’autore dell’aggressione. Da quanto si apprende, ieri notte non è tornato nel luogo in cui alloggia attualmente. Pare che nei giorni scorsi avesse già aggredito un’altra persona e che, anche per via dei suoi precedenti, fosse destinatario di un nuovo Tso

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