Legambiente Sardegna è preoccupata della decisione della Giunta regionale di abbandonare il progetto Galsi, “dal momento che non viene indicata contestualmente una strategia sostitutiva chiara ma solo ipotesi incerte”. Lo afferma Vincenzo Tiana, presidente Legambiente Sardegna, che legge nella scelta un “messaggio implicito, al di là delle dichiarazioni: quello di voler continuare con carbone e petrolio”.
“È urgente che immediatamente venga individuata una proposta per la metanizzazione dell’Isola in nuovo quadro di piano energetico regionale, che per ora risulta molto incerto, non essendo neanche chiarito il ruolo strategico delle rinnovabili – sostiene il presidente di Legambiente – Pertanto chiediamo con urgenza un incontro alla Giunta regionale per un confronto sulle prospettive energetiche della Sardegna”. Tiana ricorda che il gas naturale, “pur essendo una fonte fossile, come il carbone e il petrolio, e dunque caratterizzata da disponibilità non illimitata, è caratterizzato da una produzione di gas serra e di altri inquinanti atmosferici, notevolmente inferiore rispetto agli altri combustibili fossili (a parità di energia fornita, la combustione del gas naturale emette il 75% della CO2 prodotta dall’olio combustibile e il 50% di quella prodotta dal carbone, contiene poco zolfo per cui riduce fortemente le emissioni di ossidi di zolfo e polveri sottili, anche le emissioni di ossidi di azoto sono più contenute). In relazione alle sue caratteristiche – prosegue – il gas naturale è il combustibile che meglio si presta per produrre energia in modo più efficiente e con minor impatto ambientale (dalle caldaie a condensazione delle nostre case, ai cicli combinati energia elettrica e calore, all’uso in alcune tecnologie per la produzione di ceramiche e vetro di qualità) ad oggi del tutto assenti in Sardegna proprio a causa della mancanza di tale combustibile”.