La Maddalena, dicembre 2020 porto barche panorama traghetti

L’avanzata sarda della variante inglese: La Maddalena rischia lockdown totale

“Appena finito di interloquire con assessore alla Sanità, commissari straordinari Ats e dirigenti dell’Igiene pubblica”. Lo ha scritto ieri alle 23 su Facebook il sindaco di La Maddalena, Fabio Lai, quando sembrava sicura l’istituzione della zona rossa per frenare l’avanzata della variante inglese, dopo il caso di una undicenne. Invece “valutati tutti gli aspetti relativi all’emergenza in corso – ha precisato il primo cittadino – si è ritenuto opportuno attendere altri dati”.

Dunque sembra solo rinviata l’adozione del blocco totale a La Maddalena, dove il sindaco ha preso tempo per calibrare meglio ogni decisione, ma il quadro non cambia: il virus avanza e la preoccupazione cresce di giorno in giorno dopo il caso della undicenne. A chiedere al Comune di istituire la zona rossa, prerogativa delle fasce tricolori nei casi di massimo rischio, è stata l’Azienda per la tutela della salute (Ats).

Nella serata di ieri, quando il provvedimento sembrava sicuro, Lai aveva parlato di misura “difficile ma doverosa”. Dopo la ragazzina positiva alla variante inglese è infatti salito il livello d’allarme con la chiusura immediata della scuola e tamponi di massa. “Grazie all’eccellente lavoro dell’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) siamo riusciti a tamponare 145 cittadini in 36 ore”, scriveva il sindaco su Facebook di pomeriggio. Poco dopo le 20 la paventata possibilità della zona rossa.”A seguito della richiesta prevenuta dall’Ats Sardegna, mi trovo ad anticiparvi che sto predisponendo gli atti per istituire sul nostro Comune la zona rossa. Chiedo a tutti voi di mantenere la calma, non creiamo allarmismi”.

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Immediate le reazioni in tutta Maddalena, passata in poche ore dalla prospettiva di diventare bianca – come si spera per la Sardegna – alla quella di una chiusura totale, come già avvenuto nella piccola comunità di Bono. Gli oltre diecimila abitanti del paradiso nel nord est della Sardegna hanno subito cercato di abituarsi a questa nuova e improvvisa condizione. Poi il rinvio, perché “la nota Pec con la quale mi si chiedeva di istituire la zona rossa, non indica il numero dei casi positivi alla variante inglese. Quando si trattano questi temi è importante effettuare le dovute verifiche prima di fornire numeri ed è per questo che non lo ho ancora fatto”.

Una sorta di zona rossa è già scattata nelle scuole. Dopo la chiusura fino al 7 marzo dell’istituto comprensivo di via Carducci, frequentato dalla ragazzina positiva al Covid e da altri 140 bambini tra scuola dell’infanzia e elementari, il sindaco ha disposto lo stop alle lezioni in tutte le scuole dell’isola e ha invitato gli studenti pendolari a richiedere l’attivazione della didattica a distanza.

La Maddalena vive un secondo incubo dopo quello dell’estate scorsa. Nel resort dell’isola di Santo Stefano si era registrato uno dei primi focolai che hanno dato inizio alla cosiddetta ‘seconda ondata’. Nel cuore di agosto, quando nel resto della Sardegna si continuava a far finta che il virus e le limitazioni dei mesi precedenti fossero acqua passata, a La Maddalena veniva ripristinato il divieto di circolare senza mascherina nelle strade pedonali del centro e il divieto di assembramenti nelle ore di punta. Ricominciavano anche a echeggiare sulle banchine le voci registrate che ricordavano le prescrizioni da rispettare per evitare contagi. Tutte precauzioni che nelle settimane successive erano tornate in primo piano in tutta la Sardegna.

La situazione era poi tornata nella normalità, ma la comunità maddalenina nei giorni di Natale era stata turbata dalla morte di un 64enne dipendente comunale stroncato dal coronavirus, Tonino Scanu, padre di Valerio, il vincitore del Festival di Sanremo 2010. Dopo un periodo di relativa calma, nelle ultime settimane si è registrata una crescita dei contagi che ha cominciato a far preoccupare tutti. Il primo febbraio a Maddalena si registravano 5 positivi, uno dei quali ricoverato, e 20 tamponi in attesa di esito, il 5 febbraio il sindaco ha rivelato che su 348 tamponi eseguiti tra gli studenti non era emerso nessun caso, ma l’andamento positivo è durato poco. L’11 febbraio il numero di positivi è salito a 14 (con un ricoverato) e mancava l’esito di 30 tamponi, l’aggiornamento successivo è arrivato il 19 febbraio portando il totale a 22 positivi, tre dei quali ricoverati, e ancora dieci tamponi da esaminare. Poi è arrivata la ragazzina contagiata dalla variante inglese e sono stati approfonditi i controlli nel mondo della scuola che hanno portato sul granito dell’arcipelago l’ombra rossa del lockdown.

Marcello Zasso

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