L’arresto di Marco Carta è stato “legittimamente eseguito”. Così ha deciso la quarta sezione penale della Corte di Cassazione accogliendo il ricorso della Procura di Milano contro la mancata convalida da parte del giudice dell’arresto del cantante. Carta era stato bloccato dalla Polizia locale, mentre usciva con una donna dalla Rinascente la sera del 31 maggio, per un furto di sei magliette per un valore di 1.200 euro. Ma per questo Marco Carta è stato poi assolto il 31 ottobre nel processo con rito abbreviato. Dopo una notte ai domiciliari, il giudice non aveva convalidato l’arresto per mancanza di indizi, ma la Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento.
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“La pronuncia della Cassazione non annulla, né inficia in alcun modo, l’assoluzione con formula piena emessa dal Tribunale di Milano”, precisa con una nota, l’avvocato Massimiliano Annetta, difensore insieme al collega Simone Ciro Giordano, di Marco Carta. “Il provvedimento della Suprema Corte attiene soltanto alla presenza o meno dei presupposti legali per l’arresto in flagranza del 31 maggio e non supera né attiene in alcun modo la sentenza di assoluzione del 31 ottobre. Solo per gli strani tempi della giustizia italiana una pronuncia che doveva essere logicamente antecedente al giudizio della colpevolezza è intervenuta successivamente, ma questo certamente non le fa assumere valore superiore”.