La lotta di Pierpaolo continua in Israele. La sorella su Facebook: “Stateci vicini”

“Cari amici, oggi è stata una giornata molto importante: la reinfusione dei linfociti ‘armati’ è stata completata”. L’ha scritto su Facebook Barbara Piras, sorella di Pierpaolo, il 42enne di Cagliari che è ricoverato a Tel Aviv per tentare una cura sperimentale contro un linfoma molto aggressivo. Il trattamento è costosissimo e da novembre la sorella di Pierpaolo e la moglie Daniela hanno organizzato una raccolta fondi.

La cura al quale il 42enne è sottoposto si chiama Car-Tcell. In pratica, i linfociti del paziente vengono prelevati, modificati geneticamente e reimpiantati. Ma con la ‘revisione’ vengono ‘ammaestrati’ a distruggere le cellule tumorali. Pierpaolo Piras ha un linfoma chiamato ‘a grandi cellule B’. Appartiene al gruppo dei non-Hodgkin. La sua è una forma molto aggressiva: sinora non ha funzionato nemmeno un medicinale americano. Di qui la decisione del trasferimento in Israle.

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Nel post della sorella Barbara si legge tutta la voglia di crederci: oggi infatti, con la cosiddetta reinfusione, comincia la fase operativa nel corpo del paziente. Da oggi i linfociti ‘ammaestrati’ devono cominciare a ‘mangiare’ le cellule tumorali. “Siamo arrivati qui, in terra santa – si legge nel post – con grandi paure e grandi speranze e per merito del vostro aiuto. Ora la battaglia ha inizio, abbiamo ancora un po’ di strada da percorrere, ma grazie al vostro continuo sostegno noi andremo avanti con fiducia. Continuate a starci vicini e noi non molleremo. Grazie a tutti di cuore, davvero”. Per fare le donazioni è a disposizione una pagina: gofundme.com/f/aiutiamopierpaolo.

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