Il tumore corre, scatta la raccolta fondi: un cagliaritano sogna le cure all’estero

Un 42enne cagliaritano è alle prese con un tumore raro e aggressivo. Il suo corpo, però, non risponde a nessuna cura e la sua salvezza potrebbe passare dalla Francia o da Israele dove si praticano cure all’avanguardia. Ma sottoporlo a quei trattamenti servirebbero almeno 500mila euro e la famiglia ha lanciato una raccolta fondi sul web per cercare di coprire quei costi: un miliardo delle vecchie lire. In tanti hanno da subito cominciato a fare donazioni e il traguardo è lontano e Pierpaolo e la sua famiglia hanno molta fretta perché devono rincorrere un linfoma del sangue che non vuole fermare la sua avanzata.

“Mio fratello ha un tumore raro. Il sistema sanitario nazionale funziona benissimo, ma per lui sono state inutili le chemioterapie”. Barbara Piras racconta con lucidità la battaglia che sta portando avanti suo fratello Pierpaolo assieme a tutta la famiglia. “Non è servito neanche un farmaco arrivato appositamente dagli Usa e lui ha appena fatto l’autotrapianto per cercare di migliorare almeno un po’ la situazione, ma ha una forma rara e aggressiva di un linfoma che avanza velocemente e abbiamo dovuto cercare altre strade”.

Pierpaolo Piras è nato 42 anni fa a Cagliari, dove è cresciuto poi, tra i ciottoli di Mari Pintau Pierpaolo ha conosciuto una ragazza pugliese. Prima si sono fidanzati, poi Daniela è diventata sua moglie, si sono trasferiti nella sua Puglia e hanno messo al mondo due bambini. La vita della coppia, lui geometra e lei medico, è cambiata all’improvviso lo scorso febbraio. “Gli hanno diagnosticato un tumore del sangue inoperabile: un linfoma non-Hodgkin refrattario che si chiama Dlbcl: linfoma diffuso a grandi cellule B – spiega la sorella Barbara, che vive a Cagliari -. Ha fatto subito le chemio, ma non hanno funzionato e ad agosto è arrivato il trattamento dagli Usa, ma quel farmaco che ha dato buoni risultati sui chemioresistenti, con lui non ha avuto nessun effetto”.

“Allora ci siamo attivati anche noi e abbiamo scoperto che l’unica salvezza potrebbe arrivare dalla cura avanzata Car-Tcell. In pratica, prelevano i linfociti, li modificano geneticamente e li reimpiantano nel paziente: a quel punto saranno ammaestrati per andare a mangiarsi le cellule tumorali cattive“. La fiducia nella sanità italiana è totale, Pierpaolo viene curato in Puglia, ma nella Penisola questo tipo di cure è ancora agli albori. “Qui si fanno i prelievi,  il trattamento viene fatto all’estero e poi si reimpianta qui. Ma sono protocolli che devono ancora radicarsi qui e ci sono liste d’attesa molto lunghe – conclude Barbara Piras -. per questo abbiamo preso contati con altri centri e abbiamo già il via libera sia da Parigi sia da Tel Aviv, dove lavorano su queste procedure da vent’anni”.

Il tumore del sangue che ha colpito Pierpaolo è molto aggressivo e bisogna correre per cercare di fermarlo. “I costi di questi trattamenti sono molto alti, per questo abbiamo deciso di aprire una sottoscrizione per raccogliere i fondi: servono circa 500mila euro – conclude -. Vorremmo trovare una soluzione migliore qui, perché parliamo di un padre di famiglia con due bambini e tutte le difficoltà per gli spostamenti nelle sue condizioni: ma vogliamo, sopratutto, trovare una soluzione per Pierpaolo”.

Daniela, la moglie del cagliaritano che lotta con questo tumore aggressivo, si è affidata alla piattaforma online GoFundMe per cercare di raccogliere i fondi necessari. “L’ospedale Saint Louis di Parigi e lo Sheba medical center di Tel Aviv hanno già dato il loro parere favorevole alla cura con Car-T. Questa terapia è purtroppo solo a pagamento – ha scritto per spiegare la necessità di raccogliere fondi -. Per quanto la famiglia darà fondo a tutte le sue disponibilità economiche, non potrà far fronte al costo di questa avveniristica terapia, che si aggirerà intorno ai 520mila dollari/euro”. La storia di Pierpaolo e della sua agguerrita famiglia sta spingendo molti utenti dei social network a fare donazioni e la cifra raccolta in tre giorni si aggira già sui 40mila euro: chi vuole dare un contributo può farlo andando sul link gofundme.com/f/aiutiamopierpaolo.

Marcello Zasso

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