Isola di Budelli venduta, interrogazioni parlamentari di Sel e Capelli

Un altro bene di inestimabile pregio ambientale passa ai privati, l’Isola di Budelli, perla incontaminata e simbolo dell’Arcipelago della Maddalena con la sua caratteristica spiaggia rosa: venduta all’asta per una cifra pari a 2,94 milioni di euro a un imprenditore neozelandese. Sulla vicenda hanno preso posizione anche i geologi che hanno definito l’isola un “vero e proprio bene monumentale geologico e ambientale” chiedendo nel contempo che Budelli divenga un “bene inalienabile dello Stato”.

Il presidente dell’Ordine dei Geologi della Sardegna, Davide Boneddu, ha sottolineato che è “un errore cedere ai privati l’isola di Budelli, uno scorcio di inestimabile bellezza e valore della costa nord orientale della Sardegna. E’ assolutamente prioritario che lo Stato, e nello specifico il ministero dell’Ambiente, oltre che Regione e istituzioni locali facciano la loro parte, modificando se necessario i limiti imposti dalla Legge di stabilità 2013 e attivandosi quanto prima per consegnare in via definitiva l’isola all’Ente Parco della Maddalena. Budelli non è solo uno scrigno ambientale di valore incalcolabile da tutelare, ma anche un biglietto da visita sia dell’Arcipelago della Maddalena che dell’intera economia turistica della regione”. Mentre il vicepresidente dell’Ordine, Antonello Frau, ha ribadito che è prioritaria l’attivazione del “Ministero dell’Ambiente per far valere il proprio diritto di prelazione sull’acquisto dell’isola di Budelli, diritto che scadrà il 2 gennaio 2014“.

I deputati Sel Piras, Piazzoni, Pilozzi e Zaratti hanno depositato oggi una nuova interrogazione al ministro dell’Ambiente chiedendo che l’isola rimanga patrimonio italiano. Già in una precedente interrogazione i deputati avevano espresso preoccupazione per le sorti di Budelli, al centro di una procedura concorsuale, a seguito del fallimento dell’impresa che ne deteneva i diritti di proprietà. “Purtroppo – scrivono in una nota – si è verificato esattamente ciò che i firmatari temevano: nei giorni scorsi l’isola è stata aggiudicata all’asta dal tribunale di Tempio Pausania ad un imprenditore neo zelandese per 2,94 milioni di euro”. Secondo i deputati Sel, “anche se i rigidi vincoli ambientali impediranno all’acquirente non solo qualsiasi tipo di iniziativa imprenditoriale, ma addirittura di visitare l’isola senza il consenso delle Autorità del parco, il suo acquisto da parte di un soggetto privato non italiano rappresenta un gravissimo danno all’immagine dell’Italia e al suo patrimonio ambientale“.

“Sulla base della normativa di settore – ricordano i depuati Sel – è ancora possibile esercitare il diritto di prelazione da parte degli enti pubblici coinvolti versando una somma pari al prezzo di aggiudicazione. Rinnoviamo perciò la nostra richiesta al ministro, resa più urgente dall’esito delle vendita, di dotare l’ente gestore del Parco nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena o la Regione Sardegna dei fondi necessari ad esercitare il diritto di prelazione per acquistare l’isola di Budelli e – concludono – assicurarla permanentemente al patrimonio naturale dell’Italia”.

“Sulla vendita dell’isola di Budelli lo Stato italiano, affetto da una miopia demenziale, è riuscito a legarsi le mani da solo. Di fatto l’imprenditore neozelandese che ha comprato per meno di tre milioni di euro uno dei più bei paradisi naturali dell’Italia e del mondo, famoso nel mondo per la sua spiaggia rosa, ha partecipato ad un’asta che l’Italia ha truccato contro se stessa a favore del primo acquirente privato che si è presentato“. Lo dichiara il deputato sardo del Centro Democratico, Roberto Capelli, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.

“E’ vero infatti che, secondo il bando d’asta, il ministero dell’Ambiente e l’Ente Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena che comprende l’isola di Budelli – afferma Capelli – potrebbero far valere un diritto di prelazione, versando entro 90 giorni la stessa cifra offerta dall’acquirente neozelandese, ma la legge di stabilità per il 2013 ha negato questa opportunità vietando per tutto l’anno in corso l’acquisto di immobili, isole comprese, da parte dello Stato e di qualsiasi ente pubblico. Per fortuna non abbiamo messo in vendita il Colosseo, ma anche la splendida e per molti aspetti inestimabile isola di Budelli non merita di essere svenduta così”.

“Mi auguro – conclude il parlamentare sardo – che il ministro dell’Ambiente intervenga prima che sia troppo tardi. Una deroga si può fare, come del resto si è fatto in questi mesi da Roma Capitale a Palermo, da Venezia, all’Expo”.

Intanto sarà in Sardegna nei prossimi giorni il nuovo proprietario dell’isola di Budelli, il banchiere neozelandese Michael Harte, 47 anni, titolare di società in Svizzera. È lui il facoltoso “ambientalista” che si è aggiudicato all’asta, per quasi 3 milioni di euro, una delle splendide isolette dell’Arcipelago di La Maddalena. Un paradiso incontaminato di 1.610.153 metri quadri dove non è possibile costruire nulla, visti i pesanti vincoli paesaggistici e ambientali che gravano sull’area: non ci si può neanche mettere piede se non si è accompagnati dal personale del Parco. E proprio il presidente dell’Ente Parco di La Maddalena, Giuseppe Bonanno, attende il suo arrivo nell’isola per capire quali saranno le intenzioni del milionario neozelandese. Secondo i suoi avvocati italiani, Harte non toccherà una pietra di Budelli, lascerà tutto com’è.

“Il mio cliente è un vero ambientalista, innamorato di Budelli e dell’arcipelago della Maddalena da decenni – ha spiegato l’avvocato gallurese Giò Mura – un neozelandese impegnato nell’autentica conservazione della flora e della fauna marina e terrestre. Ha vissuto in varie parti del mondo ed è coinvolto in significativi progetti di conservazione marina e terrestre in vari siti”. In ogni caso, il presidente del Parco ha già rassicurato tutti: “Aumenteremo i limiti sull’Isola di Budelli, un bene paesaggistico da lasciare alle generazioni future. Sul bene permangono vincoli che ci saranno sempre, probabilmente verranno aumentati: stiamo cercando di percorrere la strada del potenziamento dei vincoli, con il passaggio al livello di ‘massima tutela’ e di ‘riserva integrale’ che consentirebbe, in caso di eventuali interessi speculativi, non si potrebbe far nulla, neanche il recupero e il restauro dell’unica costruzione dell’Isola”.

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