Nella corsa verso l’alta velocità di Internet, la Sardegna va a rilento. Dei 313 Comuni inclusi nel bando regionale da 56 milioni di euro per la banda ultralarga, sono solo 25 i cantieri pronti ad avviare i lavori mentre sono due quelli già ultimati, Esterzili e Sant’Andrea Frius, entrambi in provincia di Cagliari.
Nell’Isola chi resta indietro è sopratutto la Gallura dove dei 20 Comuni interessati solo uno è pronto ad iniziare i lavori: si tratta di Luras. Altri 16 sono ancora fermi, arenati fra autorizzazioni e modifiche, mentre altri due non hanno neppure firmato la convenzione con la Regione, conditio sine qua non per dare il via alla rivoluzione digitale: quella che, attraverso la fibra ottica, dovrebbe portare la banda ultralarga anche nelle zone rimaste inesorabilmente dimenticate dall’avanzare della tecnologia.
Il bando regionale, pubblicato nella primavera scorsa, ha l’obiettivo di superare il divario digitale nelle zone più remote dell’Isola, portando la banda ultralarga in 313 comuni di tutte le zone rurali, dove le compagnie di telefonia non sono interessate a investire per l’esigua densità della popolazione.
I dati sono in continua evoluzione. Ma allo stato attuale sono 25 i comuni sardi in cui sono stati consegnati i lavori per la sistemazione della fibra ottica. In tutti i comuni interessati, a lavori ultimati,verranno collegati alle nuove infrastrutture di rete le sedi della pubblica amministrazione, le scuole, i presidi sanitari e della pubblica sicurezza. Per tutti gli edifici pubblici viene prevista una velocità di connessione pari ad almeno 100 Mbps. Due soli Comuni nell’Isola hanno completato l’iter burocratico e i lavori, Esterzili e Sant’Andrea Frius.
Pronti i finanziamenti, mancano le autorizzazioni
La Regione ha stanziato 56 milioni di euro per consentire alla gran parte degli abitanti dell’Isola di navigare su internet alla stessa velocità: connessione a 30 megabit al secondo per tutta la popolazione e 100 mbs – banda ultra larga – per almeno il 50 per cento. Un traguardo che l’assessore regionale degli Affari Generali, Gianmario Demuro, auspica di raggiungere entro il 2017. L’intervento, diviso in tre lotti e per un totale di 1.200 chilometri di cavi in fibra ottica, porterà benefici a 535 mila cittadini e concreti vantaggi al mondo delle imprese in termini di aumento della produttività. In Gallura sono 20 i Comuni inclusi nel progetto ma solo Luras ha concluso con successo l’iter burocratico necessario per l’avvio dei cantieri. Il primo passo per non perdere il treno della fibra ottica è la convenzione con la Regione, che due comuni galluresi non hanno ancora firmato: Golfo Aranci e Trinità D’Agultu. Il secondo passo, più complesso, riguarda le autorizzazioni per gli scavi nelle strade che dipendono da più enti, non solo le amministrazioni comunali ma anche le Province e l’Anas. Ed è proprio quest’ultima – spiega la società Infratel che gestisce il bando – a creare i maggiori intoppi. Il bando per la realizzaione dei lavori nei 20 Comuni galluresi è stato affidato all’associazione temporanea di imprese guidata dalla multinazionale Ericsson. Una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, i lavori possono procedere speditamente e rispettare la tabella di marcia che solitamente prevede la consegna delle opere dopo 120 giorni. Così come possono testimoniare gli abitanti di Sant’Andrea Frius, il Comune della Trexenta ha inaugurato i lavori nel luglio scorso e li ha completati per primo nell’Isola, conquistando il titolo di Smart City.
Luras, la prima Smart City della Gallura .
Nel territorio della ex Provincia di Olbia-Tempio sarà invece Luras il primo Comune a portare a termine la rivoluzione digitale proposta, in tutta la Sardegna, dalla Regione. Con i suoi 2500 abitanti il paese gallurese è pronto a far partire i lavori. L’amministrazione guidata da Marisa Careddu ha portato a termine velocemente l’intero iter burocratico del progetto. “L’apertura dei cantieri è prevista per i primi di novembre – conferma l’assessore dell’Ambiente, Pietro Giua – grazie alla celerità dei nostri uffici che hanno lavorato alacremente per non perdere questa importantissima opportunità”. L’arrivo della banda ultralarga consentirà innanzitutto una maggiore efficienza negli uffici pubblici, dal Comune al Poliambulatorio, dove l’attuale connessione Adsl “spesso non consente l’invio neppure della posta certificata” spiega lo stesso Giua. Con questo progetto la fibra ottica che passa all’altezza del bivio di Luras verrà portata fino alla centrale Telecom e all’interno del paese.
La fibra ottica contro lo spopolamento dei piccoli borghi
La banda ultralarga significa sviluppo. Svolge la stessa funzione che hanno le strade. La banda ultralarga salverà paesi, borghi, zone ora isolate che probabilmente sarebbero destinate allo spopolamento. Portare questa tecnologia digitale nelle aree svantaggiate è la condizione base per creare lavoro e nuove opportunità a cittadini, imprese, mondo della scuola, comparti produttivi specifici come quello dell’agricoltura . “Questo importante progetto nasce con l’obiettivo di sostenere la crescita sociale ed economica” sottolinea l’assessore regionale agli Affari Generali, Gianmario Demuro, che ha seguito in prima persona il bando per la banda larga. La Regione e la società “in house” Infratel incaricata di gestire i 56 milioni di euro, daranno priorità a tutti i comuni che hanno già firmato la convenzione. Ma, come suggerisce l’assessore Demuro, “è necessario accelerare il più possibile l’iter per concludere in tempi rapidi gli interventi”. L’assessorato guidato da Demuro, intanto, ha portato a termine le procedure per il prossimo bando che coinvolgerà una quarantina di comuni dell’Isola . Sta per essere firmata la delibera che sblocca altri 87 milioni di euro che porteranno la fibra ottica e la banda ultralarga nei territori della Sardegna rimasti ancora scoperti .
Costanza Bonacossa