Il Porto canale di Cagliari è sul mercato: ecco l’avviso per la nuova concessione

Il Porto canale di Cagliari è ufficialmente sul mercato. Con un avviso pubblico sulla Gazzetta della Repubblica italiana, europea, sui principali organi di informazione nazionali e stranieri e sul sito istituzionale dell’Ente, prende il via la ricerca del nuovo terminalista per rilanciare il traffico container a Cagliari e in Sardegna.

Lo scopo è quello di dare in concessione la gestione del porto, costituito da 1.600 metri di banchina, 16 metri di fondale e quasi 400mila quadri di piazzale, sul quale sono presenti 6 cabine elettriche, 3 fabbricati destinati a uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature, nonché un punto di ispezione frontaliero. Un pacchetto nel quale si inserisce, su richiesta dell’aggiudicatario della concessione, un parco gru e mezzi per la movimentazione che potrebbero essere messi a disposizione dal Consorzio industriale provinciale di Cagliari.

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Ulteriori punti di forza per la nuova gestione saranno il collegamento alla Zona economica speciale di oltre 1.600 ettari, per la cui istituzione si è in attesa della firma del Decreto istitutivo, e la Zona franca doganale interclusa, sulla quale sono in corso gli interventi di perimetrazione ed infrastrutturazione dei primi 6 ettari. Non ultima, la vicinanza del servizio di bunkeraggio operato dalla Saras, per il rifornimento del carburante alle navi in transito nel Mediterraneo. La domanda di concessione dovrà pervenire entro il prossimo 28 febbraio 2020 (la documentazione è disponibile sul sito web www.adspmaredisardegna.it alla sezione demanio) e sarà pubblicata per 60 giorni. Entro tale termine, anche altri soggetti interessati potranno presentare delle istanze in concorrenza o eventuali osservazioni ed opposizioni alla stessa.

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“Con l’avviso avviamo una nuova stagione per il rilancio del Porto Canale di Cagliari – spiega Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna –. Riteniamo sia una stimolazione allettante per il mercato, con l’introduzione di parametri di valutazione che premiano piani industriali improntati alla crescita dei traffici, al riassorbimento della forza lavoro, riduzione dell’impatto ambientale, innovazione tecnologica e promozione del traffico contenitori sui mercati esteri”.

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