Porto canale, il super-vertice al Mise: c’è l’ok alla ricerca del nuovo operatore

Tutti riuniti intorno a un tavolo per trovare una via d’uscita alla crisi del Porto Canale di Cagliari. Al Mise si sono incontrati i rappresentanti di cinque ministeri, della Regione, dei sindacati e dell’ex Autorità portuale. “È stato un incontro proficuo: sono stati esaminati tutti gli aspetti della vertenza del Porto canale con passi avanti per il rilancio dello scalo commerciale cagliaritano, infrastruttura fondamentale per tutta la Sardegna”, hanno commentato dopo il tavolo interministeriale gli assessori regionali al Lavoro, Alessandra Zedda, all’Industria, Anita Pili, e ai Trasporti, Giorgio Todde. “È stata evidenziata la strategicità del Porto canale per il traffico dei container ed è stata anche esaminata la situazione delle Zone economiche speciali, le Zes – ha aggiunto l’assessora Zedda, vicepresidente della Giunta regionale -. Venerdì prossimo a Roma ci aspettiamo che vengano emanati i decreti. Si è parlato poi del vincolo paesaggistico: la Regione parteciperà al Tavolo insieme al Mibact a Palazzo Chigi per avviare subito una concertazione che porti alla rimozione del vincolo da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Sul tavolo non solo il futuro del Porto Canale, ma anche quello dei lavoratori. “Sul fronte dell’occupazione – ha sottolineato Alessandra Zedda – abbiamo illustrato le iniziative attivate dalla Regione: i lavoratori sono stati convocati e profilati e ora si procederà con i corsi”.

Dopo l’uscita di scena di Contship-Cict, il principale terminalista, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana, ha assicurato che nelle prossime settimane partirà la ‘call’, l’avviso per l’individuazione di un nuovo operatore che dovrà concludersi entro febbraio. A fare gli onori di casa, al ministero per lo Sviluppo economico, è stata la sottosegretaria Alessandra Todde. “Per supportare la ‘call’ internazionale, che sarà indetta dall’Autorità portuale per individuare nuovi investitori, il Mise si pone come obiettivo quello di facilitare l’interlocuzione interministeriale, al fine di favorire il rilancio dello scalo portuale di Cagliari e tutelare i lavoratori”, ha detto la sottosegretaria sarda che ha presieduto i lavori assieme al vice capo di gabinetto, Giorgio Sorial. “La ricerca di una soluzione industriale alla vertenza del Porto Canale – ha assicurato Todde – è una priorità di tutti i soggetti coinvolti al tavolo”.

“La ‘call’ sarà importantissima – ha detto all’Ansa William Zonca, segretario generale della Uil-Trasporti -. Ma per il bene futuro del porto è necessario un supporto del Governo. È fondamentale fare in fretta perché ad agosto scade la cassa integrazione dei lavoratori di Cict. Però ritengo che ci siano le basi per intraprendere un percorso e trovare soluzioni”. Al tavolo era presenta anche il segretario nazionale della Fit-Cisl. “Abbiamo rappresentato le difficoltà e i vincoli da superare che attualmente non permettono il rilancio del terminal, in primis il tema dell’impatto ambientale ma anche il necessario sblocco della Zes e della Zona Franca. – spiega Maurizio Diamante -. Abbiamo chiesto interventi urgenti a fronte della imminente pubblicazione della ‘call’ internazionale. Nei 12 mesi di cassa integrazione straordinaria è necessario dare risposte urgenti ai 206 lavoratori coinvolti”. L’esponente della Cisl ricorda che il tavolo interministeriale resterà aperto e sarà riconvocato entro febbraio.

“Consideriamo importante la discussione svolta oggi al tavolo interministeriale da noi fortemente richiesto ma aspettiamo che si traducano in atti concreti gli impegni presi sull’istituzione di Zes, zona franca doganale e sul superamento dei vincoli paesaggistici in vista della ‘call’ internazionale che ha necessità di essere sostanziata da elementi concreti, insieme agli investimenti di 94 milioni di euro previsti per le infrastrutture, che rendano appetibile il porto industriale di Cagliari”, ha ribadito Massimiliana Tocco, segretaria Filt-Cgil di Cagliari. “L’auspicio è che i soggetti coinvolti lavorino all’unisono per promuovere e rilanciare il porto di transhipment come importante motore di sviluppo per il territorio di Cagliari e per tutta la Sardegna – ha aggiunto -. L’attuale fase di sostegno al reddito dei lavoratori ha proprio l’obiettivo di accompagnarli verso il riavvio delle attività portuali e che l’auspicio è che possano rientrare al lavoro al più presto”.

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