Non ha voluto rispondere alle domande della gip, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Così Gavino Docche, il patron del Geovillage di Olbia arrestato dalla Guardia di finanza con l’accusa di bancarotta fraudolenta. La Procura di Tempio, dopo gli accertamenti svolti dalla Guardia di finanzia, gli imputata un crac da 158 milioni di euro per il fallimento delle quattro società con cui ha gestito il resort turistico-sportivo alle porte della Costa Smeralda.
Docche è comparso questa mattina davanti alla gip Caterina Inerlandi, per l’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel tribunale di Tempio. L’imprenditore, assistito dagli avvocati Pietro Carzedda, Gianluca Tognozzi e Danilo Romagnino, ha manifestato la sua sorpresa per l’arresto in carcere e ha ribadito la sua posizione sulla vicenda Geovillage, già espressa nei precedenti interrogatori cui era stato sottoposto nel corso di un’inchiesta che va avanti da diversi anni.
La Gip ha motivato la misura cautelare con il pericolo di reiterazione del reato e si è riservata la decisione sulla prosecuzione o meno degli arresti in carcere. Per il momento Docche resta rinchiuso nell’istitito penitenziario di Bancali, a Sassari, dove è rientrato al termine dell’interrogatorio di garanzia.