Fatica, preoccupazione e attesa per l’incontro di domani tra sindacati e Regione. Ma anche una certezza: la lotta delle 37 lavoratrici Igea continua. Questa mattina, dopo la terza notte di occupazione nel piccolo accampamento all’interno della galleria di Monteponi, a Iglesias, le dipendenti dell’azienda hanno ricevuto la visita dei sindaci del Sulcis. C’erano tra gli altri i primi cittadini di Carbonia e Iglesias Giuseppe Casti ed Emilio Gariazzo. E, da Villmassargia, Franco Porcu, portavoce del movimento dei sindaci. Ieri, invece, la messa nel piazzale.
A politici a parte, non si spezza la rete di solidarietà: il via vai di amici continua, parenti e conoscenti che portano cibo, bevande e i generi di prima necessità per andare avanti nella battaglia. I pensieri, infatti, sono rivolti soprattutto all’incontro di domani: attraverso i sindacati i lavoratori cercano dalla Regione risposte sugli stipendi arretrati, i quattro “congelati” nel concordato, più gli ultimi due per i quali erano anche stati fissati i giorni di pagamento, il 20 e il 30 novembre. Ma soprattutto si guarda più in là: le lavoratrici vogliono sapere se la Regione ha intenzione di puntare ancora su Igea. Dall’assessorato all’Industria sono arrivate in questo senso ampie rassicurazioni: rilancio sì ma a patto che i conti siano e restino sempre a posto. Ma i lavoratori chiedono atti concreti, documenti, scadenze certe per tutti: nel Sulcis Iglesiente, ma anche a Furtei e a Lula.
La Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario della Sardegna sostiene l’azione delle lavoratrici Igea. “La forma estrema di protesta – ha sottolineato – messa in atto con l’occupazione della galleria Villamarina è in perfetta sintonia con la lotta che la Consulta delle Associazioni sta conducendo da diversi anni per il rilancio del ruolo e della funzione del Consorzio del Parco Geominerario che avrebbe dovuto concorrere con l’Igea a creare le condizioni per contribuire alla rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna”. La Consulta esprime particolare attenzione e apprezzamento agli obiettivi più generali della battaglia delle lavoratrici: “La loro drammatica azione di protesta – ha aggiunto – è rivolta principalmente a rilanciare il ruolo e la funzione della società regionale che a distanza di oltre 16 anni dalla sua costituzione deve ancora realizzare la sua missione originaria per creare, con la realizzazione delle opere di bonifica, le condizioni per il riutilizzo e la valorizzazione dell’immenso patrimonio derivante dalla millenaria attività mineraria della Sardegna”. Per la Consulta non devono pagare né i lavoratori né il territorio: “Le responsabilità sono da attribuire interamente alle precedenti giunte. La Consulta delle Associazioni valuta positivamente le dichiarazioni del presidente Pigliaru circa la volontà di rilanciare il ruolo e la funzione dell’Igea che devono ora essere urgentemente accompagnate da scelte ed azioni concrete e risolutive”.