Covid, la Sardegna resta in zona gialla: si attende Dpcm con nuove limitazioni

Entra in vigore dal 17 gennaio il nuovo dpcm del Governo che, dopo la stretta delle feste natalizie, suddivide di nuovo le regioni italiane sulla base del rischio. La Sardegna, insieme ad altre 5 regioni, resta in fascia gialla assieme a Campania, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento e Molise. A differenza di quanto si temeva, la situazione dell’Isola rispetto alla percentuale di casi e degli altri parametri presi in considerazione per il passaggio da una fascia di un colore a un’altra, non si è aggravata. Solo ieri l’assessore regionale della Sanità non aveva nascosto la sua preoccupazione di un possibile passaggio dalla zona gialla alla zona arancione. non nasconde una certa preoccupazione.

“Infatti – aveva dichiarato, Mario Nieddu– si lascia la zona gialla anche semplicemente con rischio alto sulla base dei 21 criteri”. Rischio provvisoriamente scongiurato, quindi a differenza della provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Sicilia che vanno in area rossa con quindi molte più limitazioni. Altre nove regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta passano in zona arancione dove ci sono già Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Le nuove fasce di colore per le regioni porteranno a diverse limitazioni degli spostamenti a seconda del colore. Per la Sardegna, salvo le nuove norme che entreranno in vigore con il nuovo Dpcm che dovrebbe essere annunciato oggi, la situazione non dovrebbe cambiare rispetto a quanto accadeva prima delle festività salvo le nuove regole che potrebbero entrare in vigore con il Dpcm come lo stop alla vendita da asporto nei bar dopo le 18.

 

SPOSTAMENTI. Nella fascia gialla sono consentiti gli spostamenti all’interno della propria regione, anche se dalle dieci di sera alle cinque del mattino rimane in vigore il coprifuoco che necessita di motivazioni valide per essere violato. Infatti ci si può muovere durante questa fascia oraria solo per motivi di lavoro, salute o emergenze. Le persone dovranno avere il modulo dell’autocertificazione che dovrà essere mostrato o compilato al momento del controllo. Chi vive nei Comuni fino a cinquemila abitanti non potrà andare verso i capoluoghi di provincia. Ci si può spostare verso un’abitazione privata una sola volta al giorno (sempre dalle 5 alle 22), per un massimo di due persone (oltre al quelle già conviventi) esclusi i minori di 14 anni o i disabili.

BAR RISTORANTI E NEGOZI. Bar, ristoranti, pizzerie e pasticcerie rimarranno aperti fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone salvo che siano tutti conviventi. È consentita la ristorazione con consegna a domicilio senza limiti di orario mentre, sino alle 22, è prevista la modalità di asporto ma col divieto di consumare il cibo sul posto o nelle vicinanze. In questa fascia oraria i clienti dovranno stare all’interno del locale il tempo necessario per l’acquisto. Per le attività commerciali, invece, non ci sono particolari restrizioni purché venga garantito il rispetto delle norme di sicurezza come la distanza interpersonale di almeno un metro e il controllo degli ingressi. Se i negozi rimarranno sempre aperti, così non sarà peri centri commerciali che saranno chiusi il sabato, la domenica e i giorni festivi. Nessuna serrata per farmacie, tabacchini, edicole e negozi di alimentari che si trovano all’interno dei centri commerciali.

MUSEI, PALESTRE E PISCINE. Riaprono i musei e le mostre, ma soltanto nei giorni feriali e con ingressi controllati, mentre per i festivi è prevista la chiusura. Così non sarà per palestre e piscine le cui attività sono ancora sospese insieme a quelle dei centri benessere e centri termali. Stop ancora agli sport di contatto, ma è consentita l’attività sportiva all’aperto anche nei centri sportivi, pubblici e privati, purché si mantenga la distanza di sicurezza e non ci siano assembramenti.

 

 

 

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