Coronavirus, la bozza del nuovo Dpcm: limitazioni sui bar e sugli spostamenti

In giornata dovrebbe essere annunciata ed entrare in vigore già da domani la nuova stretta voluta dal governo per frenare la diffusione del coronavirus. La Sardegna, come molte altre regioni, rischia di passare dalla zona gialla a quella arancione. Secondo le anticipazioni circolate sulla nuova bozza del Dpc le misure indicate saranno valide dal 16 gennaio al 5 marzo. Rimangono in vigore molte delle misure prese già in precedenza a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio ‘alto’ o, ancora, con un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.

Il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo. Fino a quella data sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa. E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia. “Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata – si legge nella bozza – è consentito nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale”. Chi vive nei comuni con meno di 5mila abitanti, dice ancora il decreto, potrà invece spostarsi per una distanza non superiore ai 30 chilometri dal confine, con esclusione dei capoluoghi di provincia”.

Sul fronte delle scuole a partire da lunedì le superiori di secondo grado “adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”. Per le scuole dell’infanzia, per le elementari e le medie, prosegue il testo della bozza del nuovo Dpcm, la didattica continua a svolgersi “integralmente in presenza”.

Aumentano come annunciato le restrizioni per esercizi pubblici e bar che in questi giorni in tutta Italia e anche in Sardegna hanno portato avanti manifestazioni di protesta con aperture a macchia di leopardo. Per i bar e le attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come le enoteche, scatta il divieto di vendita da asporto alle 18. “Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 (bar e esercizi specializzati nella vendita al dettaglio di bevande e alcolici, ndr) – si legge nel testo – l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18”. Nella riunione con il governo le regioni avevano chiesto che fosse vietata solo la vendita di bevande e non l’asporto in generale.

In zona gialla riaprono i musei, gli istituti e i luoghi di cultura. I musei saranno aperti dal lunedì al venerdì “a condizione che detti luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali nonché dei flussi di visitatori, garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone”.

Sul fronte infine del turismo invernale gli impianti sciistici rimarranno chiusi fino al 15 febbraio. Dal 15 di febbraio potranno aprire gli impianti “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”

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