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Covid, Iss a Regione: “Dati incompleti”. Così l’Isola rischia restrizioni massime

31 Dicembre 2020 Attualità, Cronaca
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Arriva una doccia fredda per la Sardegna. Freddissima. La Giunta di Christian Solinas non sta correttamente trasmettendo i dati sul Covid-19 al ministero della Salute, a partire dai quali l’Iss, l’Istituto superiore di sanità (nella foto), elabora settimanalmente il grado di rischio di una regione. Ciò che serve per fissare le misure di salvaguardia. Di questo passo, appena finiscono le feste e si torna alla divisione per colori (gialla, arancione e rossa), l’Isola rischia di finire in lockdown. Sulla trasmissione solo parziale dei dati ne ha dato notizia La Repubblica e dalla Regione non è arrivata alcuna smentita.

Ma andiamo con ordine. Ieri alle 21,30 sono state diffuse le anticipazioni sul monitoraggio Iss-Ministero della salute. È venuto fuori che in Italia “l’epidemia Covid si mantiene grave”, tanto che tre regioni – Veneto, Liguria e Calabria – hanno un indice di trasmissibilità Rt superiore a 1. La media nazionale è dello 0,93, la Sardegna allo 0,82. Poche ore prima anche Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aveva calcolato l‘occupazione dei posti letto e nell’Isola è risultata sotto soglia sia sulle Terapie intensive (25 per cento contro il 30 di soglia massima) sia sui reparti Covid ordinari (30 per cento a fronte di un limite di 40).

Con quei numeri l’Isola risulta blindata, perché il sistema sanitario sembra reggere. Ma dall’aggiornamento di Iss-Ministero la scenario è un altro. E ben diverso: l’occupazione dei posti letto da sola non basta a garantire la massima tutela della salute pubblica. Ci sono altri parametri che vanno valutati. Ma la Sardegna non può essere classificata per via dei dati incompleti arrivati a Roma. Meglio: per l’Iss non è stato possibile assegnare ala nostra Isola un grado di rischio per la mancata consegna di alcuni parametri invece fondamentali per ricostruire il quadro sanitario.

In questi casi si attiva la massima misura di salvaguardia. Ovvero in automatico alla nostra regione è stato attribuito il grado di rischio più elevato. Ciò che, in assenza di una correzione in extremis, farà scattare dopo le feste le restrizioni maggiori da zona rossa.

Solinas, che proprio ieri sera ha parlato ai sardi via Facebook, mandando loro gli auguri per il nuovo anno, si è a lungo soffermato sulla pandemia e “sulla difficile gestione” che “ci ha costretto a modificare in maniera radicale l’agenda politica”. Ma nulla il governatore ha detto sulla trasmissione non corretta dei dati a Roma. Se l’Isola dalla fascia gialla finisce in quella rossa, per gli studenti salta la ripresa delle lezioni in presenza. Si aggiungano i danni economici al settore della ristorazione che attende le riaperture dopo le feste.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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