Un discorso tra promesse e omissioni. Gli auguri di Solinas ai sardi per il 2021

“Una ripartenza che sappia ricostruire le condizioni per l’economia, per il lavoro e la salute”. È questo l’augurio che il presidente della Regione, Christian Solinas, ha fatto ieri ai sardi per il nuovo anno. Il governatore ha parlato ha parlato attraverso una diretta Facebook. “La gestione della pandemia – ha proseguito Solinas è stata un impegno molto gravoso di cui ho sentito per intero la responsabilità: è stato un anno complicato e denso di inquietudini, l’emergenza sanitaria ci ha costretto a modificare in maniera radicale l’agenda politica”.

Solinas non ha fatto alcun riferimento esplecito alla vicenda giudiziaria dopo le nuove accuse di abuso d’ufficio e tentata concussione per le nomine di due Dg (è la seconda inchiesta che vede coinvolto il capo della Giunta). Il tema Covid ha riguardato gran parte dell’intervento. “Ricordo – ha continuato – che la gran parte dei punti programmatici che ci eravamo prefissati nella parte iniziale della legislatura, ha dovuto subire una battuta d’arresto per lasciar spazio a una riparametrazione del sistema sanitario e a una serie di misure emergenziali per dare ristoro alle aziende che chiudevano e ai lavoratori privi di reddito”.

Proprio sulla sanità il governatore ha precisato: “Abbiamo voluto tener ferma una delle grandi riforme che aveva bisogno di partire fin dall’inizio della legislatura perché si compone di almeno tre fasi. Abbiamo approvato la prima parte, che riguarda la governance e che andrà accompagnata con il riordino della medicina territoriale (la grande incompiuta del centrosinistra) e con la rete ospedaliera”. Tuttavia la stessa prima parte non è completa, perché le nomine non sono chiuse.

Altro tema oggetto di una prossima riforma sarà quella degli Enti locali che porterà a sei le Province sarde e a due le Città Metropolitane. “Si vuole promuovere un sistema che prevede un solo livello intermedio tra Comuni e Regione, per tutti quei servizi che non possono trovare soddisfazione a livello comunale”. Sulla riorganizzazione della Regione che deve ancora ottenere il parere della commissione Bilancio, ecoc la posizione: “Dopo decenni di calma piatta nell’assetto istituzionale, la Sardegna attende una riforma della presidenza che tenga conto dell’elezione diretta, delle nuove competenze, dell’esigenza di rapportarsi con più soggetti istituzionali, a partire dall’Europa”. Quindi, “una riforma che dia strumenti più agili e snelli per poter essere all’altezza delle sfide dei tempi e dare risposte concrete ai cittadini”. Sulla Regione in realtà è prevista anche una maxi infornata di assunti a tempo indeterminato, attraverso la creazione di maxi staff (leggi qui).

Infine il Piano casa, di cui ieri l’Aula ha approvato il primo articolo che di fatto liberalizza l’agro facendo cadere il vincolo di tre ettari per edificare: “Vogliamo restituire chiarezza al sistema, dire cosa si può fare e cosa invece non si può nelle coste, nell’interno, a due chilometri dal mare, nelle città e nei paesi, nei centri storici è fondamentale”. Ma, ha precisato, “non ci sarà alcuna cementificazione selvaggia”. Semplicemente, ha concluso, “la possibilità di sbloccare un sistema che da troppi anni sta vivendo impelagato nell’incertezza, nei vincoli incomprensibili”.

Anche su questo punto il governatore ha raccontato la sua versione, perché proprio in Consiglio regionale, a nome della maggioranza, è stato il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, a dire che il blocco delle nuove cubature nella fascia dei trecento metri dal mare era stato un errore. Solinas, invece, dopo quella stessa sera in cui il no alle cubature sul mare venne concordato in maggioranza, si era intestato l’imprimatur (leggi qui).

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