Coronavirus, settore turistico in crisi: “Cancellate la metà delle prenotazioni”

Voli cancellati, gite scolasti congelate, prenotazioni in alberghi e strutture ricettive disdette. Il comparto turistico sardo sta pagando a caro prezzo l’emergenza coronavirus. Secondo una analisi fornita da Confindustria Sardegna “gli operatori del comparto ricettivo e dei trasporti segnalano, ad oggi, disdette e cancellazioni fino ad oltre il 50 per cento delle prenotazioni già effettuate“. Ma oltre a dover fare i conti con la crisi dovuta alla paura, a preoccupare gli imprenditori che aderiscono Confindustria Sardegna, c’è “il ritardo sempre maggiore con il quale è effettivamente operativa la preannunciata proroga del regime di continuità territoriale aerea“, spiegano nella nota.

“Nonostante le intese intercorse tra il Governo nazionale e quello regionale, la proroga dell’attuale regime di continuità territoriale, di fatto, non è ad oggi ancora operativa, mancando la pubblicazione del Decreto ministeriale sulla Gazzetta Ufficiale – si legge nella nota di Confindustria Sardegna -. Con il risultato che è pertanto tuttora impossibile acquistare o prenotare i voli da e per la Sardegna dopo il prossimo 16 aprile. Il prolungarsi di tale situazione, cui si somma la ulteriore pesantissima crisi determinata dall’emergenza Coronavirus rischia di provocare danni non più recuperabili non solo per il settore turistico ricettivo, allo stato attuale il più colpito, ma anche per il complesso del sistema economico e produttivo regionale, già indebolito dal persistere dello stato di crisi generale. Danni con effetti non solo nel breve periodo ma anche e soprattutto nel medio e lungo periodo, con particolare riferimento alla prossima stagione estiva”.

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Pochi giorni fa era stata Fiavet Sardegna (Federazione italiana associazioni imprese di viaggi e turismo) aveva lanciato l’allarme su quanto l’allarme coronavirus stesse mettendo in ginocchio il settore. “La situazione ci ha colto di sorpresa – aveva evidenziato il presidente regionale Gian Mario Pileri -, il comparto si è ritrovato in estrema difficoltà. Le agenzie di viaggi si sono viste cancellare centinaia di prenotazioni semplicemente con una Pec. Per loro è un danno gravissimo perché hanno già prenotato alberghi e voli e ora dovranno intentare cause legali per riavere indietro i soldi. Non tutte le compagnie aeree infatti, parlo di quelle che hanno sede fuori dall’Italia, sono disposte a rimborsare i biglietti. Questa paura del coronavirus è una follia che sta minando un intero settore economico fondamentale già messo in difficoltà dal disastro di Air Italy e della continuità territoriale”.

Ad alimentare la paura adesso è arrivato anche il primo caso sardo di coronavirus, con un uomo che aveva trascorso un periodo a Cagliari e poi era ripartito, tenuto in osservazione in Lombardia, anche se, come hanno sottolineato dalla Regione “ad oggi nessuna delle persone sottoposte a vigilanza è in una condizione tale da destare allarme”. La task force della Regione ha attivato i protocolli per individuare e porre a sorveglianza attiva tutte le persone che sono state in stretto contatto con l’uomo.

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