Coronavirus, il modulo autocertificato: ecco a chi serve e come va compilato

Una pagina di modulo che può essere stampata o, in alternativa, bisogna copiare il testo su un foglio bianco, compresi i riferimenti normativi. È il documento autocertificato obbligatorio da oggi in tutta Italia per chi ha la necessità di muoversi da un Comune all’altro. Gli spostamenti sono consentiti solo per quattro ragioni: comprovate esigenze lavorative (nei casi in cui non si può praticare il telelavoro); situazioni di necessità; motivi di salute; rientro presso il proprio domicilio (o residenza). In tutti gli altri casi, come imposto dal decreto ‘Io resto a casa’ sul coronavirus, è consigliato rimanere nelle proprie abitazioni.

Il modulo è online sul sito del ministero dell’Interno (O CLICCA QUI PER SCARICARE LA VERSIONE AGGIORNATA). Nella compilazione sono richiesti i dati anagrafici, il numero di un documento di identità (a scelta tra Carta, patente e passaporto) e un recapito telefonico. Bisogna indicare in alce, a sinistra, data e luogo e poco più in basso la firma. La parte in basso a destra è invece riservata all’operatore di polizia, cui spetta vidimare il modulo in caso di un controllo a un posto di blocco. Chi non porta con sé il documento incorre in un’ammenda di 206 euro. Va tuttavia precisato che le forze dell’ordine devono avere con sé i moduli, perché qualunque cittadino può compilare l’autocertificazione sul momento.

Non è necessario alcuna documento autocertificazione nel caso in cui si debba andare a fare la spesa o per qualsiasi altra commissione all’interno del proprio Comune di residenza (o domicilio). Il Governo, però, suggerisce l’urgenza di questi impegni, diversamente consiglia di rimanere a casa. La pratica di sport all’aperto è consentita, purché si rispettino le norme sulla distanza: dalle altre persone è bene stare a una distanza di almeno un metro. I negozi di generi alimentari e le farmacie sono aperte senza restrizioni: per questa ragione non è necessario prendere d’assalto le attività commerciali. Le limitazioni ci sono invece per i bar e i ristoranti che hanno l’obbligo di chiudere alle 18.

La situazione in Sardegna è invariata da ieri: i malati sono 34, di cui 18 a Nuoro. Nel capoluogo barbaricino c’è un focolaio all’ospedale San Francesco, partito da un medico che ha contagiato 16 altre persone, che lavorano tutte nella struttura sanitaria di Nuoro. L’Unità di crisi regionale sta aggiornamento il bollettino sui contagi dopo le 23. Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha anche firmato un’ordinanza che rafforza i provvedimenti del Governo con ulteriori adempimenti con l’isolamento volontario per chi arriva in Sardegna da porti e aeroporti (leggi qui).

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