Coronavirus, atteso il picco nell’Isola: “Chi non ha la mascherina stia a casa”

In due settimane la Sardegna ha registrato in totale ottantasei casi di persone positive al coronavirus. Un dato che arriva quando il picco della malattia non è ancora arrivato e per questo motivo l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, ribadisce ancora una volta la necessità di assumere comportamenti prudenti che non mettano a rischio la salute pubblica. “Chiunque possieda una mascherina la usi, non è il caso di uscire senza – ha dichiarato all’Ansa – chiunque sia asintomatico e contagioso, con la mascherina non trasmette il coronavirus al prossimo quindi indossare il dispositivo è fondamentale per l’abbattimento della circolazione virale”. Prima di indossare una mascherina, però, c’è un altro importante passaggio: bisogna acquistarla, visto che non si trovano facilmente: “Fosse per me – dice l’esponente della Giunta – le darei gratis a tutta la popolazione sarda. Ma chi non riesce a procurarsela, meglio che stia a casa“.

L’assessore, inoltre, fa il punto sul numero di contagi: “Per adesso non abbiamo un ceppo autoctono, sono tutti importanti e sono tutti casi riferibili, finora siamo sempre riusciti a tracciare la catena del contagio che è sempre legata all’esterno dell’Isola”. La Regione attende il risultato di tanti tamponi somministrati in modo massiccio nelle cliniche di Sassari e al Brotzu di Cagliari. Il virus si è diffuso negli ospedali con il personale sanitario potenziale incubatore. Per questo, annuncia Nieddu, “in tutte le strutture della Regione le visite sono vietate, sta anche per essere emanata una direttiva dell’assessorato dove saranno spiegati tutti i dettagli”.

Il divieto permane “salvo condizioni particolari, per esempio se un paziente non è autosufficiente e ha necessità di essere imboccato è chiaro che si dà il permesso – precisa l’assessore – ma chi ha questa autorizzazione deve essere sottoposto a screening accuratissimo: misurazione della febbre e indagine epidemiologica, per sapere se si tratta o no di persone a rischio. E chiaramente il visitatore deve essere sempre lo stesso. Tutte le deroghe saranno vagliate”. Per i prossimi giorni, avverte, “mi aspetto che il picco, che ancora non è arrivato, non sia massiccio e massivo. L’auspicio è riuscire quanto meno a diluirlo, in modo che si dia il tempo alle nostre struttura sanitarie di resistere all’impatto”.

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