Cellino al Guardian: “Quando ho parlato male del Cagliari ero un po’ ubriaco e depresso. Il Leeds? Sarà una Ferrari”

“Ero un po’ ubriaco e depresso, il Cagliari veniva da due sconfitte consecutive. Stavo cercando di spiegare al tifoso che mi aveva chiamato cosa stava succedendo e lui ha pubblicato la telefonata su internet. È stato veramente imbarazzante, ma poi ho pensato che forse non era così sbagliato. Ero io “. Intervistato dal giornalista del Guardian James Riach (leggi la versione integrale), il presidente del Cagliari Massimo Cellino, neo proprietario del Leeds, fa il punto sulla situazione e ritorna sulle polemiche scatenate in Sardegna dalle dichiarazioni rilasciate due settimane fa alla radio inglese White Leeds (leggi)

“Il Cagliari è un piccolo club, non puoi sognare, capisci? Così il mio sogno è una grande sfida e nel Leeds ci metto un sacco di soldi, soldi miei”, aveva dichiarato Cellino, facendo andare su tutte le furie i tifosi rossoblù. Il patron del Cagliari spiega oggi che era “un po’ ubriaco e depresso”, ma comunque non rinnega la sua posizione.

Non era andata meglio qualche settimana prima, quando ‘il re del grano’ aveva dichiarato che il Leeds era potenzialmente una Ferrari, mentre il Cagliari rimaneva una 500. “Per quelle dichiarazioni, in Sardegna si sono un po’ incazzati – dice Cellino al Guardian -. Ora anche il Leeds è una 500, ma può diventare una Ferrari. Voglio trasformare il Leeds da ‘Highway to hell’ a ‘Stairway to heaven'”, dice il neopresidente amante del rock, citando due dei più grandi successi di Ac/Dc e Led Zeppelin.

Cellino poi conferma che la vendita del Cagliari è una questione “urgente”, visto che non ha in mente di possedere due club, “non avendo i soldi di Abramovich”. L’imprenditore cagliaritano critica poi la precedente proprietà del Leeds, il fondo Gulf Finance House, che aveva acquistato la compagine inglese nel dicembre 2012. “Non hanno fatto un buon lavoro – ha detto Cellino -. Quando compri un club, non stai acquistando solo una squadra, ci sono anche i tifosi, le emozioni. Non ci sono solo i numeri. Quando la squadra perde vedi la gente piangere, io ho visto madri e bambini piangere dopo una sconfitta. Non puoi gestire un club come se fosse la Borsa”.

Un passaggio, quest’ultimo, che paradossalmente sembra richiamare le critiche mosse a Cellino in varie occasioni per la gestione del Cagliari Calcio. In particolare, i detrattori del patron rossoblù hanno spesso accusato il presidente di utilizzare l’undici cagliaritano come uno strumento per produrre utili, piuttosto che per ottenere risultati sportivi apprezzabili, prediligendo la compravendita di giocatori maturati nel Cagliari ma poi ceduti a suon di milioni ai grandi club.

“Vedrete – conclude Cellino – come me non vi annoierete”.

 

 

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